Con  un duplice provvedimento la Giunta regionale del Veneto ha posto mano alle regole di assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica e introduce correttivi al metodo di calcolo dei canoni per i 40 mila nuclei assegnatari.

 

Con un emendamento al collegato alla legge di stabilità l’assessore all’edilizia pubblica e al sociale Manuela Lanzarin ha portato oggi all’approvazione unanime del  Consiglio regionale tre modifiche alla legge 39/2017: le modifiche introducono il concetto di ‘canone di permanenza’. Per gli inquilini ai quali è stato assegnato l’alloggio popolare prima della riforma 39 il tetto Isee-Erp per conservare il diritto all’abitazione popolare è di 35 mila euro (il 75 per cento in più della soglia di ingresso prevista dalla legge 39). Per gli assegnatari che hanno ottenuto un alloggio con la nuova legge il valore Isee-Erp di permanenza è di 26 mila (il 30 per cento in più dei 20 mila euro di valore di accesso).  Infine, gli anziani over 65 e i nuclei familiari con un disabile o con una persona non autosufficiente conservano il diritto all’alloggio  anche nel caso in cui superino la soglia massima di reddito stabilita dalla legge (35 mila euro).

 

La seconda mossa, con la quale la Giunta intende rivedere l’algoritmo che governa assegnazioni e canoni e introdurre  criteri di maggior gradualità e personalizzazione, è un provvedimento amministrativo di modifica del regolamento applicativo della legge 39. Provvedimento  approvato pochi giorni fa dall’esecutivo di palazzo Balbi, su proposta dell’assessore Lanzarin, e trasmesso  oggi alla seconda commissione del Consiglio regionale per il parere di competenza.

 

Le modifiche al regolamento intervengono per tutelare i soggetti più poveri, gli anziani over 75 e i nuclei composti da una persona sola, nonchè per ridurre l’incidenza sul calcolo dell’Isee-Erp di patrimoni immobiliari infruttuosi o per graduare l’impatto sul canone dell’eventuale miglioramento della situazione economica del nucleo”, anticipa l’assessore Lanzarin.

 

Avevamo promesso alcun correttivi per introdurre elementi di maggior gradualità e maggior tutela per anziani e disabili – prosegue – e con i due provvedimenti portati oggi all’esame dell’assemblea consigliare, uno di natura legislativa e uno di natura amministrativa, abbiamo mantenuto fede alle aspettative. Solo la modifica legislativa a favore degli over 65 e delle famiglie con disabili, approvata con il collegato alla legge di stabilità, mette in sicurezza circa 24 mila nuclei  famigliari, vale a dire il 60 per cento degli inquilini Erp”.

 

Nel dettaglio, un’anticipazione delle modifiche al regolamento sono:  franchigia sui risparmi, per i nuclei familiari più fragili, che tenga conto del piccolo patrimonio accantonato per le necessità familiari.

La neutralizzazione dell’iva che sarà assorbita nel canone e così non andrà a gravare sugli inquilini.

La riduzione del valore omi della zona così da tenere conto delle caratteristiche del tipo di edilizia popolare, in modo da avere una riduzione sui canoni, lo scorporo dal calcolo di eventuali patrimoni immobiliari infruttuosi e inalienabili.

 

 

 “I due provvedimenti comprovano il lavoro di ascolto attento del territorio, degli inquilini, delle amministrazioni e delle parti sociali svolto, anche attraverso i tavoli regionali, e la puntuale analisi condotta su patromonio e fabbisogno sociale – conclude Lanzarin – Senza alterare l’impianto della legge veneta, che introduce criteri di temporaneità e di mobilità nel patrimonio di edilizia residenziale pubblica per riuscire a garantire una casa popolare a chi più a bisogno, ne rendiamo ora più graduale l’applicazione: le modifiche vanno incontro alle esigenze dei più, famiglie, anziani, nuclei con disabili, indigenti, con garanzie esplicite sul diritto a conservare l’abitazione per i più anziani e sul contenimento dei canoni per i meno abbienti. Con questa rimodulazione quasi mille inquilini anziani ultrasettantacinquenni con reddito Isee Erp fin a 6 mila euro si vedranno applicare il canone minimo di 40 mila. A perdere il diritto all’alloggio per motivi di redditi saranno, nell’arco di due anni, circa 300 assegnatari. Mi auguro che ora il Consiglio possa esaminare con serenità e con la giusta tempistica le modifiche regolamentari proposte, in modo che a partire dal 1° gennaio 2020 Ater e Comuni possano applicare i correttivi e risolvere in modo equo le situazioni più problematiche” .

 

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