Ai lavatoi di Schio è arrivata la lavandaia. La statua in legno, realizzata con il legno del cedro del Libano abbattuto in piazza Statuto nel 2006, è stata realizzata dall’artista Andrea Danzo e svelata nel giorno di Santa Lucia.

L’opera è un tributo alle donne e, posizionata nei lavatori lungo la Roggia Maestra in Vicolo Pilastro, rievoca la figura femminile di un tempo che, per professione o dovere di famiglia, si occupava del duro lavoro di lavaggio dei panni.

La scultura, realizzata sopra alla ceppaia dei preesistenti pioppi abbattuti e con uno degli ultimi pezzi dell’amato cedro del libano di Piazza Statuto, è uscita dalle mani dell’artista Adriano Danzo che ne ha descritto il processo creativo: motosega, sgorbie e carta vetrata gli strumenti con i quali ha lavorato, cercando sfumature che compensassero nella statua l’assenza di colorazione.

“Essere stato scelto per quest’opera è per me motivo di orgoglio – ha dichiarato Danzo – La parte più difficile è stato assumermi la responsabilità di avere tra le mani un simbolo della storia di Schio, ben sapendo quanto i cittadini erano legati a quella pianta. Nel contempo ho imparato molte cose cimentandomi in questa impresa, perché mi sono trovato ad affrontare imprevisti e complicazioni legate al materiale, che mi hanno costretto a cercare delle soluzioni, senza compromettere l’esito finale”.
“Questo angolo già suggestivo e grazioso viene ora ulteriormente impreziosito da questa gentile figura – ha aggiunto il sindaco Valter Orsi – Qui si può sostare per contemplare i giochi d’acqua e la fauna ittica. Siamo anche in prossimità di una storica e importante azienda cittadina, nata con Silvio De Pretto nel 1884 quando, incoraggiato da Alessandro Rossi, si mise in proprio con una piccola officina meccanica, poi fonderia, riparazione macchine tessili e poi turbine idrauliche e macchine per cartiere. Ora risalta il lavatoio pubblico di inizio ‘900 utilizzato un tempo dalle famiglie residenti nella contrada che sfruttava in origine l’acqua della Roggia e successivamente quella dell’acquedotto.  Il lavatorio con colonnine in ghisa è coperto da una tettoia e sotto la stessa c’è un serbatoio per l’acqua piovana: è costituito da 4 rubinetti e più vasche comunicanti con appositi piani per lavare. Qui erano presenti tre grandi pioppi bianchi che abbiamo dovuto far tagliare per problemi di stabilità. Due di questi alberi sono stati sostituiti con un altro pioppo ed una quercia, mentre del terzo albero abbiamo conservato la ceppaia sulla quale è stata ora posizionata la scultura della lavandaia e ricavata la bacinella per il bucato. Non c’era un posto migliore per rendere onore ad una figura femminile che svolgeva in qualsiasi momento dell’anno un pesante lavoro per la propria famiglia o talvolta come piccola fonte di reddito. Abbiamo scelto di farla realizzare da uno scultore locale, Adriano Danzo, in quanto nelle sue opere avevo colto una delicata espressività. Un ringraziamento particolare agli alpini cittadini che alcuni anni fa, unitamente all’Amministrazione, si sono impegnati per la sistemazione di questo angolo verde ridonando così all’intera area il fascino originale del luogo. Anche la pompa del lavatoio tornerà a funzionare nella prossima primavera”.

di Redazione Altovicentinonline

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