Tolleranza da campagna elettorale. L’accusa a Valter Orsi, sindaco di Schio, arriva dal collettivo Starfish, che considera la partecipazione del primo cittadino alla manifestazione del 25 novembre, “inappropriata e ipocrita”.

Secondo la volontà degli organizzatori, la manifestazione in programma per il 25 novembre, chiede cittadinanza per tutti, chiede libertà e tutela per le donne migranti, per le donne transgender, per la comunità Lgbtqi e rifiuta decisamente il concetto di ‘emergenza sicurezza’.

Secondo Starfish (collettivo che promuove a Schio il femminismo intersezionale, la lotta contro gli stereotipi di genere e le discriminazioni razziali e di ogni altro genere), la decisione di Orsi di partecipare all’evento, si potrebbe interpretare in due modi: riscoperta di valori di tolleranza e rispetto per minoranze svantaggiate o cambio di rotta al fine di ottenere voti nella prossima campagna elettorale.

“Ci lascia perplesse che sarà il sindaco di Schio Valter Orsi ad aprire la manifestazione – spiegano da Starfish – Non contestiamo la presenza delle istituzioni a un evento comunale, la quale è ovvia e scontata. Ciò che ci chiediamo, però, è come sia possibile che all’improvviso un sindaco, che si è sempre detto contrario ai matrimoni omosessuali, contrario alla presenza dei rifugiati in città, che manifesta sotto gli hotel che li ospitano assieme a gruppi neonazisti come Casa Pound ai quali permette di svolgere dubbie ronde chiamate ‘passeggiate della sicurezza’ in città, abbia deciso di abbracciare una manifestazione i cui contenuti sono così opposti alle sue opinioni. Se Orsi intende fare campagna elettorale sulla violenza di genere fingendo che gli importino questi temi dovrà sforzarsi un po’ di più: qualunque discorso non ci ripagherà delle sue collaborazioni con i gruppi neonazisti né delle sue iniziative razziste ai danni delle persone migranti che scappano dalla guerra e dalla fame. Ci sembra strano un repentino cambio di vedute all’interno dell’amministrazione – concludono – Più probabilmente questa è soltanto una mera appropriazione di lotte e messaggi, oltre che un’ulteriore strumentalizzazione delle donne a fini elettorali”.

Starfish spiega il suo impegno che ha portato ad una discussione attiva allo Sportello Donna del comune e alla costruzione di un tavolo di lavoro in collaborazione con tra le varie realtà del territorio che si occupano di violenza di genere, tutela delle donne maltrattate, femminismo e lotta agli stereotipi.

“Un percorso iniziato con la manifestazione ‘#LottoMarzo – Non Una di Meno” dell’8 marzo’, che ha visto in piazza a Schio più di 500 persone, e che è proseguito, data l’esigenza di entrare in rete con chi lavora quotidianamente su questi temi, con un tavolo di discussione e collaborazione per creare a Schio una serie di eventi in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne. Mai avremmo pensato, qualche anno fa, che una collaborazione di questo tipo fosse possibile: mettere insieme insegnanti, attiviste, volontarie, assistenti sociali e operatrici culturali provenienti da percorsi, storie e realtà differenti non è e non è stato semplice, ma la ricchezza, il rispetto, e il comune obiettivo di un lavoro sociale, politico e culturale di lotta alla violenza nelle sue varie forme ha fatto sì che si riuscissero a superare diffidenze e differenze per lavorare insieme. Uno dei risultati è stato quello di lanciare a Schio una manifestazione contro la violenza di genere per il giorno 25 novembre, una manifestazione che parla di violenza sulle donne come di un fenomeno strutturale che si combatte a partire dalla formazione all’interno delle scuole, scardinando gli stereotipi di genere; nella costruzione di linguaggi inclusivi e rispettosi della comunità Lgbtqi, sostenendo l’autodeterminazione e la libertà di scegliere del proprio corpo di tutte le donne, che siano precarie, migranti, diversamente abili, cisgender o transgender; supportando e assicurando i fondi necessari ai centri antiviolenza e agli sportelli che aiutano le donne in situazioni di difficoltà”.

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