Le parole di rassicurazione di Regione e direzione generale della Ulss7 Pedemontana ai sindaci dell’Alto Vicentino non hanno convinto Giorgio De Zen, esponente di Coalizione Civica Schio, che davanti alla promessa di riattivare emodinamica H24 all’ospedale del territorio e di lavorare con dedizione per reperire tutto il personale necessario per non ‘azzoppare’ servizi e reparti, ha commentato: “Parole, parole, parole, soltanto parole tra noi. A quando un po’ di sano realismo?”

Il consigliere comunale scledense non ha accolto di buon grado l’esito dell’incontro tra la conferenza dei sindaci e chi gestisce la Sanità locale e vede le “ennesime promesse da parte di una regione e di una dirigenza che sconfessano le loro stesse scelte degli anni passati”.

De Zen si riferisce alle scelte sulla programmazione delle borse di studio per i medici di famiglia, che oggi sono pochi e si chiede se ci si possa ancora fidare e se non si debba piuttosto ammettere che il territorio, negli ultimi anni, ha accettato un declino dei servizi socio sanitari che non merita.

“Oggi si promette di riattivare Emodinamica H24in Cardiologia a Santorso ma in realtà non mi risulta ci sia mai stata – ha sottolineato il consigliere – Due anni fa quando siamo scesi in piazza era H12 e i cardiologi erano molti di più di ora. L’Ulss prevede di completare l’organico in breve tempo? Sarebbe bello, ma temo resti una promessa. Nel frattempo abbiamo perso il servizio di guardia medica, il Csm è poco più di un ambulatorio rispetto a prima, le fughe dei pazienti verso altre Ulss ci sono eccome e il mondo socio sanitario ha visto scelte che mirano a smontare quanto di buono era stato costruito in anni passati. Dell’ospedale costruito in project financing ne abbiamo già parlato. Sta emergendo sempre più che la scelta di fondere per incorporazione la nostra vecchia Ulss 4 con quella di Bassano sia stato un macroscopico errore, forse una delle scelte politiche più sbagliate degli ultimi anni. Di quelle che ci stiamo portando dietro da anni e chissà ancora per quanto – ha concluso De Zen – Capisco che i sindaci debbano tenere attivo il dialogo con la Regione e con la dirigenza, ma quando ci sarà un po’ di sano realismo? Anche se domani cambiasse la programmazione di chi compie le scelte non credo che per i prossimi anni cambierebbe molto”.

Il collasso della medicina del territorio in Veneto, colpa anche dei giornalisti che sono diventati “Cani da compagnia del potere”

Sul problema della carenza di medici di medicina del territorio è intervenuto anche Carlo Cunegato, esponente di Coalizione Civica Schio e consigliere comunale con De Zen, che oltre alla Regione e alla Lega in generale ha criticato anche i giornalisti, colpevoli a suo dire di riportare solo la versione del Carroccio, come ne fosse il portavoce ufficiale e non un organo libero a cui spetta riportare la verità oggettiva delle cose.

“La propaganda aveva raccontato che la medicina del territorio del Veneto è una eccellenza. Basta che lo dicano Zaia e la Lega veneta e diventa vero. Sono le parole che creano la realtà. C’è un complice in tutto questo: il giornalismo – ha commentato Cunegato, fiore all’occhiello dell’opposizione locale – E’ proprio la stampa, cane da guardia del potere diventato cane da compagnia o da riporto, che dovrebbe fare questo. Capire se le parole dei potenti sono vere o false. Se non lo fa, le parole diventano realtà, forgiano l’immaginario collettivo. Nessuno controlla e la stampa regionale ripete la parola falsa: eccellenza. Poi la stampa nazionale ripete quello che ha detto la stampa regionale. Senza vagliare, approfondire, senza controllare. Vi ricordate la prima ondata? Repubblica e il Corriere che magnificavano Zaia e l’eccellenza della medicina del territorio del Veneto. Poi c’è la realtà. Sul sito del Sisac sono stati pubblicati i dati sugli ambiti territoriali carenti nella medicina primaria. In poche parole, dove manca il medico di base. Circa 456 in Veneto; 239 in Toscana; 205 in Emilia-Romagna; 98 nelle Marche; 91 in Abruzzo; 59 in Friuli-Venezia Giulia; 55 in Umbria; 10 in Valle D’Aosta. Il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, la Fnomceo, Filippo Anelli ha affermato che da qui al 2027 andranno in pensione 35.200 professionisti nel paese e probabilmente non ci saranno medici pronti a sostituirli. Anelli, sconsolato, afferma di denunciare tutto questo da più di un decennio. Una sera, quando tenni una conferenza con l’attivista veneziano Salvatore Lihard, ricordo, vado a memoria, che citò uno studio, secondo il quale nel 2026 1 milione e 200mila veneti rischieranno di trovarsi senza medico di base. Vi rendete conto che tragedia potrebbe essere con una popolazione sempre più anziana e una moltitudine di malati cronici? Rischiamo di lasciare soli proprio i più deboli, i più fragili – ha concluso Cunegato – Si poteva fare e non si è fatto. In Veneto, a parole Regione eccellente nei fatti e nei numeri la più mediocre, siamo messi peggio di tutti. C’è un responsabile? Certo. Si chiama Lega. Un partito che governa la sanità regionale da 26 anni e che contemporaneamente, come accade oggi, ha governato per 14 anni a Roma. Quando chiederemo conto a questi signori, quando chiederemo ai vari Tosi, Coletto, Lanzarin, Galan, Zaia di assumersi le dovute responsabilità per aver sfasciato la medicina territoriale veneta?”

A.B.

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