Dopo l’esposto presentato alla Guardia di Finanza da Alex Cioni, consigliere di Prima Schio, interviene l’assessore al Sociale Cristina Marigo, che spiega la regolarità dell’iter e non contesta la richiesta di far luce sulla lista dei beneficiari.

Ad attirare l’attenzione di Cioni era stato l’aver individuato nella lista dei beneficiari dei buoni pasto erogati dal governo un cittadino sudanese che solo pochi giorni fa era stato identificato come falso cieco e beneficiario di assegno di invalidità. Da qui l’esposto alla Guardia di Finanza.

Il vicesindaco e assessore al Sociale Cristina Marigo spiega: “Nella gestione delle misure di sostegno per le famiglie in difficoltà economica abbiamo cercato di velocizzare l’iter delle procedure burocratiche per poter dare risposte celeri e concrete ai nostri cittadini, molti dei quali si trovano in condizioni fortemente problematiche a seguito delle conseguenze dell’emergenza sanitaria ancora in corso. L’eccezionalità di questo periodo di emergenza, però, oltre a richiedere una celerità d’intervento da parte delle istituzioni richiama ancor di più alla responsabilità e all’onestà individuale dei cittadini – ha sottolineato l’assessore – Come per ogni assegnazione di contributo pubblico anche per i buoni spesa sono previsti dei controlli da parte delle autorità preposte. Ogni anno i dati di quanti richiedono un sostegno economico all’amministrazione vengono consegnati alla Guardia di Finanza per le relative verifiche. Questa procedura è prevista, ovviamente, di default anche per i buoni spesa e di conseguenza a prescindere dall’esposto presentato l’iter di controllo sarebbe partito ugualmente. Non è tutto: quando il consigliere Cioni ha espresso le sue perplessità riguardo alle modalità di assegnazione dei buoni spesa, in conferenza dei capigruppo, è stato prontamente invitato a rivolgersi alla Guardia di Finanza. É interesse di tutti, amministrazione in primis, capire se qualche cittadino si è comportato scorrettamente o se ha reso false dichiarazioni. Ci tengo a sottolineare, però, la professionalità e l’accuratezza del personale dei nostri uffici che in questo periodo emergenziale ha svolto un lavoro fondamentale per riuscire a dare risposte immediate agli scledensi in difficoltà”.

Per quanto riguarda le riflessioni personali di Cioni rispetto alle domande inoltrate da cittadini stranieri l’assessore Marigo aggiunge: “La titolarità o meno della cittadinanza italiana non era uno dei prerequisiti richiesti dall’ordinanza ministeriale per ottenere i buoni spesa. Il contributo a sostegno delle famiglie in difficoltà a causa del Covid-19 non faceva alcun riferimento al possesso o meno della cittadinanza e come Comune ci siamo mossi secondo quanto indicato dal bando. Voglio far presente al consigliere Cioni, che ha sottolineato la presenza di molti nomi stranieri nella lista dei beneficiari, che anche una persona con un nome straniero può essere un cittadino italiano”.

Schio. Esposto alla Guardia di Finanza sui buoni alimentari

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