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Schio. Fabbrica Alta, il gigante si risveglia con “Deus ex Fabrica”: tra tecnologia e arte

La Fabbrica Alta di Schio, luogo simbolo della città e del lavoro in questo territorio, diventa un grande strumento da suonare e far risuonare, una pagina da disegnare e dipingere. È la trasformazione creativa e rivitalizzante dell’edificio proposta da “Deus ex Fabrica”, progetto che prenderà il via giovedì 21 dicembre segnando la fase conclusiva di FabricAltra, il percorso di rigenerazione culturale che dalla scorsa primavera ha cercato di “risvegliare” il gigante da anni silente e addormentato e di dargli nuova vita, immaginandone anche nuove destinazioni e un diverso destino.

“FabricAltra” è promossa dal Comune di Schio insieme alla Fondazione Teatro Civico di Schio, con il coordinamento scientifico del Laboratorio di management dell’arte e della cultura dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il percorso ha visto la proposta di laboratori guidati da artisti e professionisti dei diversi linguaggi espressivi e rivolti agli studenti di istituti scolastici e a giovani teatranti del territorio, nonché di momenti pubblici rivolti a tutta la cittadinanza. L’intento è stato, anzitutto, di ascoltare quello spazio così suggestivo e “sacro” al lavoro, per comprendere cosa possa raccontarci del passato e della sua storia ma pure cosa abbia ancora da dirci per il futuro: per non relegarlo a pezzo di memoria e di archeologia industriale, ma piuttosto rigenerarlo a nuovo luogo di vita, socialità, cultura per la città e il territorio.

Il progetto “Deus Ex Fabrica” mira ora a far interagire la fabbrica “risvegliata” con quello che la circonda: saranno i linguaggi dell’arte e le tecnologie digitali a consentirle di esprimersi prestandole suoni e parole, colori e immagini, a renderla sensibile all’ambiente e alle presenze umane, a metterla in dialogo con la città e il mondo. E le sue “reazioni” saranno imprevedibili e sorprendenti: allegra, triste, divertita o divertente, comunque sempre disposta e in attesa di entrare in comunicazione, di essere nuovamente viva e “vicina” alla città e a chi la vorrà ascoltare e guardare.

Ideato e curato dal collettivo di artisti professionisti D20 – che riunisce musicisti, compositori, videoartisti, makers e informatici – il progetto alza l’asticella della riflessione e della “sperimentazione del possibile” proposte in questi mesi da “FabricAltra”, e allarga i confini: saranno infatti artisti diversi dell’Europa e del mondo a confrontarsi con le potenzialità della fabbrica e a interagire con la stessa da remoto, tramite una sofisticata piattaforma tecnologica.

La fabbrica si trasforma così in un immenso strumento, controllabile via software anche a distanza, messo a disposizione di artisti di tutto il mondo invitati da una call a creare composizioni uniche e site-specific. Utilizzando materiali reperiti nelle stanza abbandonate dell’edificio, D20 ha costruito una macchina del suono, con martelli che percuotono pezzi di telaio, bracci meccanici che sfregano lamiere, martelletti che fanno risuonare vecchi trofei ritrovati negli uffici. I suoni catturati e digitalizzati potranno essere manipolati dall’artista; si è creato poi anche un archivio di suoni di repertorio e di nuovi suoni, risultanti dai laboratori svolti di recente all’interno della fabbrica, che potranno essere usati dai compositori come tavolozza sonora. Allo stesso modo la facciata della fabbrica diventa uno schermo sul quale potranno apparire colori, scritte ed elementi grafici.

Primi a sperimentare il gigantesco strumento sonoro-visivo saranno proprio gli artisti del Collettivo D20, che giovedì 21 dicembre proporranno la propria “partitura” digitale pensata e creata per l’edificio. L’intervento (ore 17.30) seguirà a un momento di racconto del percorso complessivo di FabricAltra e di presentazione di questa fase finale (ore 15.30, alla Fabbrica), che da qui a marzo proporrà un calendario di eventi per sollecitare gli abitanti di Schio a dialogare con la fabbrica e sulla fabbrica: concerti per il pubblico in cui si potranno ascoltare e vedere le composizioni artistiche create, occasioni informali di confronto e conversazione con giovani, associazioni e istituzioni per immaginare il futuro della fabbrica, workshop tecnici per scoprire le potenzialità dell’incontro tra arte e digitale, eventi in cui i ragazzi delle scuole potranno interagire con la fabbrica stessa tramite tablet. Il 21 marzo, appuntamento conclusivo con la restituzione del lavoro di tutti gli artisti e musica da vivo.

di Redazione AltovicentinOnline