Si prevede una domenica insolitamente – per il periodo – movimentata in molte città italiane dove a scendere in piazza saranno ragazzi e famiglie stanchi della didattica a distanza.

In Veneto, mentre per gli istituti superiori la scuola in presenza era ripartita solo al 31 gennaio, asili, primaria e secondaria di primo grado avevano sinora potuto proseguire dal vivo le loro attività adottando protocolli rigidi e misure ampiamente rispettate anche dai più piccoli.

Ed è proprio su questi ‘sacrifici’ ritenuti vani che si fonda la protesta del Comitato ‘Scuola in Presenza‘: un comitato nazionale che ha trovato rapidamente adesioni anche nel Vicentino specie dopo l’istituzione della zona rossa del 15 marzo.

La contestazione si basa infatti, oltre che sul comportamento encomiabile tenuto da migliaia di studenti costretti a limitare perfino attività didattiche e momenti ricreativi pur di rimanere sui banchi, anche sulla promessa della politica che aveva giurato a più riprese di fare l’impossibile pur di non costringere nuovamente a casa i ragazzi con le note complicazioni del caso: dalla gestione di bambini che non possono rimanere da soli e che obbligano i genitori a ricorrere a permessi di lavoro e congedi non sempre così agevolati, al problema quasi più preoccupante benchè più sottovalutato di un impatto emotivo i cui risvolti saranno probabilmente evidenti nel lungo termine. Bambini che tendono ad isolarsi, diffusa inappetenza, problemi relazionali, stress, fino a sintomi di depressione che richiedono interventi specialistici: conseguenze che ricadono non solo sui bambini più fragili e che spesso le famiglie non sono pronte a gestire.

Domenica quindi, a rivendicare un veloce ritorno in aula scongiurando danni ritenuti irreparabili, saranno in contemporanea nell’Alto Vicentino le piazze di Schio e Marano Vicentino, ma non sono escluse altre adesioni dell’ultima ora.

Gli organizzatori, stante la zona rossa, si sarebbero inoltre  già preoccupati di sentire le autorità preposte per chiedere conferma sulle modalità: le manifestazioni, secondo decreto, sono consentite purchè in forma statica e nel rispetto delle regole di distanziamento sociale.

L’appuntamento, per entrambe le località, è fissato per le 15.

L’appello di Coalizione Civica Schio

In sicurezza, a distanza, all’aperto domenica alle 15 in Piazza Falcone e Borsellino a Schio vi invitiamo a scendere in piazza insieme a studenti, genitori e insegnanti per dire basta alla dad e per invocare l’immediata riapertura delle scuole, luogo di apprendimento, relazione e socializzazione. Rischiamo di perdere una generazione e non possiamo permettercelo! La sofferenza dei ragazzi non può più essere trascurata. Anche dopo la fine di questo incubo, ricordiamoci di tenere alta l’attenzione, perché la scuola è stata colpita al cuore da due decenni, non si può pensare che funzioni bene con 200mila insegnanti precari e 100mila tra impiegati e collaboratori con contratti a termine. Senza una scuola di qualità non possiamo avere una comunità viva, coesa, intelligente.

di Redazione AltoVicentinOnline

 

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