Una ventata di orgoglio arriva a Schio grazie ad alcuni studenti dell’Ips Garbin che hanno ottenuto il primo premio nel concorso ‘Lifebility’ realizzando una pinza ‘raccogli-oggetti’ che possono usare le persone disabili che, camminando con le stampelle, non potrebbero piegarsi.
Una ‘pinza’ per raccogliere oggetti da terra, messa a punto per chi non può camminare agilmente insomma, in grado di raccogliere oggetti che possono sfuggire di mano nel corso della giornata.
‘Pick it up’ (‘Raccoglilo’) è il nome del progetto realizzato da Giorgio Busa, Federica Ricciardi, Stefano Sella, Manuel Fiorino e Zakaria Mountassir, che con il loro professore Pierpaolo Gazzin lo scorso 5 novembre, in un webmeeting, hanno ricevuto il primo premio del Lifebility award 2020.
“Tutto è nato dalla condizione del mio amico Andrea, portatore di handicap motorio, a cui è stata amputata la gamba destra a 19 anni a causa di un cancro alle ossa – ha spiegato Gazzin – Purtroppo in molte situazioni della vita ordinaria ci si trova ad affrontare uno spiacevole e a volte difficile problema, come raccogliere un oggetto caduto a terra, impresa molto difficile quando si hanno una sola gamba e due stampelle. Sembra banale, ma immaginare di raccogliere il tappo del dentifricio alle 6 della mattina con due stampelle e senza una gamba non è così comodo e facile. Così ho proposto ad alcuni studenti che si sono dimostrati più disponibili, avventurosi e coraggiosi la possibilità di partecipare al concorso Lifebility. Un’opportunità che avrebbe permesso loro di consolidare competenze di base in scienza e tecnologia e competenze trasversali di cittadinanza, quali imparare ad imparare, sviluppare spirito di iniziativa ed imprenditorialità oltre che acquisire consapevolezza ed espressione culturale. Considerata la valenza professionalizzante, il progetto è stato anche riconosciuto come esperienza di Pcto nel curriculum degli studenti”.
Il percorso era iniziato a gennaio e poi, nonostante il lockdown, i ragazzi sono riusciti a continuare a lavorare a distanza, ognuno dietro la videocamera. Con la parziale apertura il gruppo si è ritrovato negli ambienti consentiti dalla legge e il progetto è stato presentato alla scadenza del 22 maggio.
Superando la selezione nazionale il 10 giugno i ragazzi hanno intanto messo in saccoccia la possibilità di volare a Bruxelles. Durante l’estate il gruppo ha continuato a lavorare e incontrarsi una volta a settimana tra Schio e Thiene. Il 1 settembre il pezzo è stato dichiarato pronto. Un oggetto da applicare a stampella o bastone senza utilizzo di altri attrezzi. Una cosa che non esiste nel mercato. Nel mese di settembre è stato fatto lo stage con il manager di Lifebility ed il 23 ottobre i giovani hanno potuto presentare alla giuria sia il business plan che l’oggetto funzionante, che ha conquistato la vittoria con la motivazione “Sono stati premiati l’impegno e la determinazione di un gruppo molto giovane, che ha dimostrato di essere ben integrato ed organizzato internamente”.
Una grande soddisfazione per gli studenti e per Paolo Zappa, il professore che li ha coordinati e accompagnati nel realizzare un’idea utile e importante per la vita quotidiana di tante persone con disabilità e difficoltà motorie.
Il concorso
Il concorso organizzato dall’associazione no profit Lifebility intende stimolare la partecipazione dei giovani nel sostenere idee e progetti volti ad aumentare la fruibilità della vita. E’ rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che possono partecipare singolarmente o in gruppo e ha in sé l’obiettivo di raccogliere e premiare idee e proposte con una tematica etica sociale.
Il premio è un viaggio-stage a Bruxelles per capire meglio la Responsabilità Sociale d’Impresa e se scelti anche da un’azienda di start-up un contributo di 3000 euro per sviluppare commercialmente il progetto.
di Redazione Altovicentinonline