Il Covid non ferma la ‘Montagna in Città’ a Schio ma troppi negozi rimangono chiusi nonostante l’invito ad aprire.

Lamentele che si sono diffuse come semplice chiacchericcio, ma che hanno trovato conforto nella dichiarazione di Guido Xoccato, presidente Ascom del mandamento di Schio. Sulla sua pagina Facebook infatti, ha dimostrato di non avere per nulla gradito il fatto che alcuni suoi colleghi abbiano deciso di tenere le serrande abbassate e le porte chiuse nonostante la nota manifestazione, nota per avere ampio riscontro e capacità attrattiva.

“I negozi devono rimanere aperti non tanto per gli incassi, ma per dare un messaggio positivo ai consumatori di una città che si deve dimostrare viva nonostante tutto – ha sottolineato Xoccato – I negozi devono saper dimostrare cosa possano fare per tale finalità, per una vivacità oggi così importante. Una luce accesa, una porta aperta, un sorriso, una chiacchera è così che il commercio di vicinato potrà far fronte all’impersonale web e portare un segno tangibile di voglia di tener duro nonostante la pandemia”.

Il presidente di Confocommercio ha specificato di non voler fare polemica, ma si è lasciato andare ad una considerazione a nome di un’intera categoria, che lotta quotidianamente e che, negli ultimi mesi, oltre alla crisi e al calo delle vendite che si registravano anche pre covid, oggi deve fare i conti con le conseguenze di un lockdown prolungato e con utenti medi che hanno sempre meno soldi nel portafogli.

Poca comunicazione

Una parte della responsabilità dei negozi chiusi, sarebbe anche della scarsa comunicazione, anche tra soci. Lo ha dichiarato Aldo Munarini, assessore allo Sport e commerciante del centro storico, che ha replicato a Xoccato: “Sarebbe importante per il futuro fare una comunicazione più attenta a tutti i soci per far capire quali negozi aderiscono alle iniziative e che tipo di orari da adottare insieme, condividendoli. Altrimenti si rischia, ad esempio, che qualcuno apra alla mattina, quando poi la maggioranza apre solo il pomeriggio e questo riflette una brutta immagine”.

A.B.

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