Parte da Facebook la manifestazione di piazza per “salvare il Centro di Salute Mentale di Schio”.
Appuntamento martedì 2 luglio dalle 10 alle 13 davanti al CSM, per dimostrare alla Regione e alle istituzioni che alcune decisioni non possono cadere dall’alto e fatte passare sotto silenzio.
Una ‘sfida’ che Alberto Bressan, molto attivo politicamente e socialmente sul web, ha lanciato non solo ai suoi concittadini ma anche alle istituzioni, per puntare il faro su uno dei servizi più utili a livello sociale e sanitario.
La chiusura del CSM di Schio, era stata annunciata dai consiglieri di opposizione scledense di Coalizione Civica Carlo Cunegato e Giorgio De Zen. A loro era seguita l’ira del sindaco Valter Orsi e del suo vice e assessore al Sociale Cristina Marigo, che si erano scagliati contro Venezia contestando la decisione dei vertici della Sanità veneta. A loro dire, la chiusura che la Regione avrebbe fatto passare come “estiva”, in realtà nasconderebbe l’intenzione di “far trascorrere del tempo fino a farla diventare definitiva e così il CSM di Schio sarebbe accorpato a Thiene in via ufficiale”.
La Regione, dal canto suo, finora ha confermato solo la chiusura temporanea, da luglio a settembre, ma in un comunicato ha ammesso il problema della carenza di personale, questione che si ipotizza non si potrà risolvere ‘al volo’ al rientro dalle vacanze.
Bressan ha voluto fare la sua parte ed è interessante ora vedere in quanti parteciperanno ad una manifestazione che non ha nulla di politico ma si preannuncia come una manifestazione di piazza a tutela della Sanità e soprattutto di una delle fasce più deboli della popolazione.
Visti i tantissimi commenti che si sono scatenati sul web all’indomani della notizia della chiusura del Csm, ci si aspetta un nutrito numero di partecipanti allamanifestazione e si spera che le proteste dei cittadini, dal mondo virtuale, si sappiano tramutare in presenza fisica, per dare un segnale concreto a chi siede nelle stanze dei bottoni che il popolo conta e vuole farsi valere.
“Carissimi, ho promosso una manifestazione per martedì 2 luglio dalla 10 alle13 davanti al CSM – ha spiegato Bressan – L’ho fatto perché la situazione sta velocemente evolvendo e fra pochi giorni nell’edificio di Schio sarà chiuso e vuoto. Quindi nessun servizio e nessuna continuità nell’assistenza dei pazienti. La situazione è gravissima. Lo sapevamo, ma tutto avviene senza alcuna spiegazione ufficiale da chi avrebbe il dovere di darla. Con niente non si ottiene nulla. In questo caso si perde. Ognuno valuti secondo coscienza. Due ore di presenza a mostrare con la presenza il proprio sdegno. O la perdita per sempre del servizio”.
A.B.
(foto Il Giornale di Vicenza)