Il Comitato Studentesco di Schio portavoce dei disagi nel trasporto pubblico. Sotto accusa il sovraffollamento degli autobus, i costi dell’abbonamento e mezzi che si rompono.

I pendolari della scuola reclamano un proprio loro diritto allo studio, che li porta a spostarsi di svariati chilometri: “Gli istituti scolastici di questa provincia, infatti sono dislocati sia in zona centrali, sia in zone periferiche – spiega il comunicato del comitato studentesco – La capacità di alcune scuole di offrire percorsi formativi specifici porta, comunque, tanti studenti a scegliere qualche chilometro in più ed iscriversi dove ritengono che l’offerta formativa sia più adatta ai loro interessi”.

E fatta la scelta della scuola che i ragazzi vogliono frequentare, per crearsi un futuro, subentra il problema dell’arrivarci a scuola. Tolti i più fortunati, che un passaggio riescono a recuperarlo tra genitori o amici, ai più resta l’unica soluzione di affidarsi ai  mezzi pubblici.

Sulla carta una soluzione ottimale ma che, stando alla denuncia del comitato studentesco di Schio, frana sulla qualità e sui costi del servizio: “E’ necessario che il servizio di trasporto pubblico sia efficiente e alla portata di tutti ma il prezzo complessivo di un anno di abbonamento costa alle famiglie centinaia di euro,  da 246 euro per una prima classe a 426 euro per una quinta classe. Riteniamo inaccettabile che la qualità del servizio non subisca miglioramenti nonostante i numerosi disagi subiti dagli studenti. Somme così elevate sono senza dubbio esagerate e inadeguate rispetto al servizio che viene offerto, che non accenna a migliorare. Riteniamo che un servizio, com’è quello dei trasporti, che è necessario a studenti e studentesse per andare a scuola dovrebbe essere accessibile a tutti e soprattutto sicuro”

Tracciano un bilancio sulle difficoltà che ogni giorno incontrano: “L’utilizzo dei mezzi pubblici nel nostro territorio presenta, infatti, svariate difficoltà -continuano –  La scelta degli orari delle corse è sicuramente un esempio, questi non solo vengono raramente rispettati, ma non sono nemmeno in linea con l’ora di inizio e di fine dell’attività scolastica. Questo provoca chiaramente numerosi inconvenienti agli studenti, ma anche a chi in generale vive il mondo della scuola, che sono quindi costretti ad entrare in ritardo o ad uscire in anticipo, compromettendo il normale svolgimento delle lezioni”.
bus studenti stipati
Ma stando a quanto denunciato dagli studenti di Schio, la misura è colma quando si trovano stretti come sardine, all’interno dei mezzi: “E’ immancabile il sovraffollamento dei mezzi di trasporto che impedisce a molti studenti di trovare un posto all’interno degli autobus: non si parla semplicemente di posti a sedere bensì, addirittura, dello spazio fisico necessario per godere di un viaggio sicuro tanto che gli  studenti sono spesso costretti a non salire nelle corriere perché  queste risultano troppo piene”
“Già in questi primi giorni di scuola sono emersi problemi durante le corse -conclude il comitato studentesco di Schio – Pochi giorni fa, un bus diretto a Valdagno, a causa di problemi al motore, si è bloccato all’interno del traforo, costringendo gli studenti che erano a bordo a scendere e ad aspettare la corriera sostitutiva che li avrebbe portati a scuola. Avvenimenti di questo tipo sono inaccettabili, non si tratta di un caso isolato, è successo svariate volte che alcuni bus per problemi tecnici abbiano messo in pericolo la sicurezza e l’incolumità delle persone a bordo. Questa situazione non è più tollerabile, esigiamo un cambiamento che tenga conto di ciò che, chi necessita dell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici, richiede.”
P.V.

 

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