La candidata sindaco della Lega, Ilenia Tisato, è finita bersaglio sul web per aver inviato una richiesta di amicizia, con allegato messaggio di presentazione come papabile sindaco alle prossime amministrative, ad uno dei ‘fan’ del sindaco sfidante Valter Orsi.

Dopo averla accusata di non avere esperienza per la candidatura ed avere riscosso consensi tra gli ‘amici’, Giovanni Redento Gonzato, candidato con la lista Veneti per Schio, ha rimosso il post polemico pubblicandone un altro di spiegazioni, che però ha sortito l’effetto ‘‘peggio la toppa dello strappo’ a causa del tono da sermone e soprattutto della frase “in un periodo di finta democrazia”.

Ma in rete non sfugge nulla e da più parti, quelli più svegli, hanno capito che proprio grazie a quel post, inadatto per un candidato, la Tisato avrebbe guadagnato consensi.

Non ci voleva un genio infatti (come lui stesso ha precisato) per comprendere che quella richiesta di amicizia inviata dalla Tisato, non personalizzata e fredda, era stata inoltrata dalla candidata alla lista intera dei suoi contatti. Una mossa che ogni candidato muove in campagna elettorale, eppure Gonzato l’ha presa come una cosa personale ed ha ritenuto opportuno replicare con due ‘pipponi’ che, riassunti in poche parole, significano “La tua richiesta di amicizia è solo una mossa politica per farti pubblicità su Facebook, io non ci casco e non te la concedo”, procedendo poi nel secondo post con la sua autocelebrazione in merito al consiglio di quartiere 6.

Orsi imbarazzato: ‘Speriamo che il livello si alzi’

Chiamato in merito, il sindaco Valter Orsi ha commentato da uomo politico: “Non voglio perdere tempo su una questione che non ha nulla a che fare con la vita amministrativa. Stimo Ilenia Tisato come persona e come rivale e auspico che la campagna elettorale si svolga affrontando temi di livello decisamente più alto, come merita la città di Schio. Prossimamente anche io con il mio gruppo cominceremo una serie di attività sui social network, come è normale che avvenga per tutti gli schieramenti”.

Nota di redazione

I social network in campagna elettorale sono molto pericolosi se vengono sfruttati in modo superficiale e a farne le spese sono sempre i candidati sindaco, mai chi scrive stupidaggini.

In tempi di altissima democrazia, quando anche uno come Gonzato è libero di scrivere nero su bianco “falsa democrazia” senza essere ridicolizzato, utilizzarli nel modo sbagliato significa togliere credibilità a chi sta lavorando per avere un ruolo di primo piano. Che in termini politici significa gestire i soldi di tutti, la sanità, l’edilizia pubblica, la disabilità, la scuola, il mondo degli anziani.

Nel dubbio di non avere qualcosa di sensato da dire, piuttosto che scrivere su facebook è meglio andare a bere una birra al bar.

Anna Bianchini

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