In Veneto l’adesione di medici e personale ospedaliero alla vaccinazione anti-Covid ” è adeguata, ho visto la gente che faceva la fila per vaccinarsi, gli operatori sanitari sono fortemente motivati”. Lo assicura, parlando alla ‘Dire’, il presidente dell’Ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni, che in merito ad eventuali posizioni anti-vacciniste da parte di medici (emerse ad esempio a Bologna, tanto da spingere il locale Ordine a non escludere provvedimenti) spiega: “Se sono note, messe sulla stampa, possono creare problemi… Gli iscritti vengono convocati dall’Ordine per un colloquio e poi eventualmente vengono presi provvedimenti disciplinari”. Perchè “bisogna avere rispetto per le realtà scientifiche e le evoluzioni della medicina e ricordarsi delle responsabilità’ che si hanno nei confronti dei cittadini”. Certo, è in corso un dibattito sull’efficacia dei diversi vaccini e la discussione è sempre cosa utile, ma tutto rientra in quelle che sono realtà documentate”.
Come l’Italia deve affrontare il tema della produzione vaccini?
Quello che è avvenuto per i dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, dovrebbe avvenire anche per i vaccini. Ci dovrebbe essere una conversione dell’industria farmaceutica, che è molto complessa, perchè il problema dei vaccini e delle malattie infettive è anche in prospettiva una sfida che dev’essere affrontata.
La possibilità di ampliare la campagna vacciale anti-Covid consentendo anche a personale non medico e non infermieristico di somministrarlo, non piace al presidente Ordine Venezia Giovanni Leoni: “In farmacia i vaccini potranno essere venduti, ma la storia clinica deve farla un medico, la puntura puo’ farla un infermiere, ma ci dev’essere personale medico”, spiega Leoni alla ‘Dire’. Tra l’altro “sarebbe inutile snaturare la vaccinazione”, in quanto “in questa campagna antinfluenzale la Regione Veneto ha somministrato 1,7 milioni di vaccini in circa due mesi, senza bisogno di ricorrere ad ulteriore personale, quindi ha dimostrato che si può fare”. Il problema, semmai, è l’arrivo delle dosi’.
Certificare e immunizzazione è la strada per la riapertura ?
Dovremo lavorarci su, per riaprire e avere la possibilità di frequentare certi ambienti, tipo palestre, viaggi aerei, la strada è la certificazione della vaccinazione. Ho ricevuto la seconda vaccinazione, ho chiuso, e mi è stato rilasciato un certificato delle vaccinazioni eseguite. Questa è la strada.
Covid in Veneto calo anomalo? Analizzeremo i dati
Per ora attenzione, le regole non cambieranno almeno fino a estate. Il presidente della Regione Luca Zaia sostiene che la curva epidemiologica veneta sia anomala, in quanto evidenzia un calo importante dei ricoveri per Covid gia’ dall’1 gennaio 2021, a fronte di restrizioni entrate in vigore il 24 dicembre 2020, e quindi a distanza troppo ravvicinata perche’ possano essere individuate come causa. Ma i dati “andranno analizzati nel futuro, al momento siamo nelle ipotesi. È incontrovertibile che l’area arancione e rossa abbiano funzionato… E ora che siamo in area gialla dobbiamo meritarcelo: spero che la gente abbia raggiunto adeguato grado di maturità, purtroppo le regole non sono cambiate e questo andrà avanti per i prossimi mesi, almeno fino a questa estate.
(fonte Agenzia DIRE)