“La filiera del legno e la gestione dei boschi nel post-maltempo deve essere affidata ai boscaioli. Non è possibile scaricare sui sindaci la responsabilità della gestione di questo lavoro”.

Lo ha spiegato Luigi Casanova, presidente onorario dell’associazione ambientalista Mountain Wilderness, che punta il faro sul lavoro dei boscaioli ed il loro ruolo, che diventa quindi fondamentale per sistemare il territorio e allo stesso tempo recuperare l’enorme quantità di legno che non può andare sprecata. Il tutto, senza gravare sulle già indebolite spalle dei Comuni, che per primi e da soli hanno dovuto affrontare l’emergenza.

“Commissariare per il periodo necessario tutta la gestione della filiera del legno. Bisogna agire con urgenza – raccomanda Casanova – Questa massa di legname va recuperata nei tempi più brevi possibili e va previsto un mercato che penalizzi al minimo il valore dell’intero patrimonio. L’ondata di maltempo ha cambiato la morfologia del territorio, il volto è diverso per un danno ambientale e paesaggistico di dimensioni elevatissime. Casanova: “Non è possibile scaricare sui sindaci la responsabilità della gestione di questo lavoro. Investire nel valore del lavoro del boscaiolo. L’ondata di maltempo ha cambiato la morfologia del territorio, il volto è diverso per un danno ambientale e paesaggistico di dimensioni elevatissime”.

Dopo la rimozione degli alberi abbattuti dal vento, ai quali si aggiungeranno quelli da abbattere perché hanno subito danni irreparabili, sarà necessario prevedere piani per rimboschire centinaia di migliaia di ettari di superficie a bosco, tenendo conto dei cambiamenti climatici.

“Serviranno milioni di abeti, larici, aceri e faggi – continua Casanova – Servirà anche manodopera stagionale potenziata e gestita dal servizio pubblico. Ma non è possibile scaricare sui sindaci la responsabilità della gestione di questo lavoro. Il commissario e i suoi collaboratori andrebbero ricercati tra i tanti forestali, anche esperti di mercato, dei quali le aree interessate abbondano”.

Il commissario, gestirebbe sia il recupero del legno che le squadre boschive. E dovrebbe indirizzare le vendite del legname tramite accordi preventivi con le grandi segherie di Austria e Germania.

“Il commissario sarebbe chiamato a valutare quanto e quando recuperare per indirizzare alla cippatura o negli impianti di teleriscaldamento le enormi quantità di massa legnosa che incontreranno un veloce deperimento qualitativo – ha continuato Casanova – Un lavoro centralizzato, gestito con procedure burocratiche molto semplificate, permetterebbe anche a comuni e enti proprietari di non dover agire in proprio e mettersi in concorrenza tra loro. Sono necessarie decisioni immediate, coordinamento e investimenti nelle infrastrutture boschive. Abbiamo bisogno di recuperare, da subito, una cultura e un lavoro diffuso del territorio che troppe semplificazioni economiche di un turismo aggressivo ci hanno fatto perdere. Dobbiamo ritornare a investire nel valore del lavoro del boscaiolo e nella cura delle nostre foreste, giorno per giorno”.

Ripristinare la figura professionale del boscaiolo per tutelare la montagna e cambiare la rotta dello sviluppo per andare incontro a nuove priorità.

“Sobrietà che non significa impoverimento in quanto si deve investire sul modo di lavorare più stabile per offrire risposte ai anche ai cambiamenti climatici – ha concluso Casanova – Basta cementificazione e consumo del suolo”.

A.B.

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