A Thiene non si sgarra. Lo sta capendo fin troppo bene il Papillon, enoteca in centro, ‘reo’ di far troppo baccano. Prima coi tavolini esterni che, tra musica e vociare dei clienti, gli sta costando una multa da 2000 euro e la revoca del plateatico, ora con un secondo verbale da 1000 euro staccato domenica sera perché dopo le 23.30 la piccola cassa musicale, posta all’interno del locale, era ancora accesa.
Dopo il controllo Arpav, che lo scorso maggio ha contestato lo sforamento di 1 decibel rispetto al valore limite differenziale notturno fissato in 3 decibel, ora è la volta della cassa musicale. Un dispositivo bluetooth che si trovava dentro al bar e che, stando a quanto rilevato, produceva un suono ‘appena percettibile dall’esterno’ e che doveva smettere di funzionare mezz’ora prima di mezzanotte. Sarebbero bastati 5 minuti di sforo per far squillare il centralino della Polizia Locale NordEst che, una volta intervenuta, non ha potuto far altro che constatare la violazione del regolamento comunale in fatto di acustica: regole che parlano chiaro, da rispettare, pena la multa. Sanzione che a Thiene è salata: se non si stoppa la musica entro l’orario comandato, si rischia una sanzione minima di 1000 euro, pari il doppio di quanto prevede la norma statale, mentre nei comuni vicini la misura è meno pesante. A Schio l’assegno da staccare è di 100 euro, mentre a Bassano del Grappa, Marostica e persino nel capoluogo di provincia, Vicenza, si applica una forbice da 25 a 500 euro.
Se la bocca del gestore resta cucita, sicuramente impegnato tra carte bollate per riparare alla revoca del plateatico, la notizia ha comunque fatto ben presto il giro della piazza thienese. Sollevando non poche perplessità, tra cittadini e addetti ai lavori, sull’atteggiamento dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michelusi che, sin dai primi minuti della sua investitura, aveva dichiarato di voler riportare un po’ di vitalità in città, ma senza porre in essere azioni per agevolare concretamente i pubblici esercizi. Come, ad esempio, la modifica al regolamento acustico per renderlo meno restrittivo, permettendo quindi agli esercenti di lavorare con più tutela e magari affondando con più gentilezza nel loro portafogli, oltre a progetti che fuori dai confini comunali stanno portando risultanti notevoli.
La vicina Schio, ad esempio, sembra aver trovato la ricetta giusta. Sostenendo i propri pubblizi esercizi, con deroghe ad hoc siglate dalla giunta Orsi, che permettono di fare spettacoli e musica fino a mezzanotte nel fine settimana. Una formula che permette alle piazze scledensi di riempirsi, coi locali che lavorano alacremente e con soddisfazione. Il tutto registrando, negli ultimi nove anni, lo stacco di solo 2 multe: segno che, nel rispetto di chi ci lavora e chi ci vive, la città si può far funzionare. “Le deroghe così come sono state strutturate rappresentano una consuetudine in città e sono uno straordinario strumento per garantire la vitalità non solo del centro storico, ma di tutte le realtà che necessitano di poter offrire alla clientela eventi di qualità come musica dal vivo e piccoli spettacoli”, spiega il sindaco di Schio Valter Orsi forte anche di un calendario che, per i prossimi sei mesi, prevede 250 eventi. Ma non solo. Sin dal suo primo mandato, ha abbracciato le iniziative dei suoi commercianti del centro storico, mettendo in atto un vero e proprio marketing territoriale per valorizzare la sua città: facendo rete tra negozianti, associazioni, servizi e amministrazione comunale.
Paola Viero