Nella 26esima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie gli studenti delle scuole thienesi che aderiscono a ‘Libera, Associazioni nomi e numeri contro le mafie’, ricordano le 1031 vittime riconosciute e quelle di cui non si è mai avuta notizia. “La nostra memoria e il nostro impegno affinchè in questo nostro paese finalmente la verità possa illuminare la giustizia” sostengono i ragazzi.

“Voglio ricordare perché non si può trovare l’amore nella strada dell’oltraggio, perché l’amore dei genitori, sfoci nella vita e non nella morte, per i sogni che non ha potuto costruire, perché talvolta dire no ha un costo enorme, perché nessun bambino deve essere un oggetto di vendetta, affinchè non venga dimenticato l’unitile dolore causato dalla mafia, perché talvolta far conoscere sconfigge la paura, perché la politica con lui abbraccia l’illegalità, perché i passi della legalità devono camminare sulle gambe di tutti, perché la rivalità porterà sempre alla guerra coinvolgendo innocenti”.

Il Liceo Corradini e l’Itet Aulo Ceccato hanno partecipato, insieme ad associazioni, gruppi, istituzioni e altre scuole della provincia, con la lettura dei nomi delle 1031 vittime innocenti delle mafie, alla realizzazione di un video pubblicato nella pagina fb di Libera Vicenza – Coordinamento provinciale (@liberavicenza).

L’Itt Giacomo Chilesotti ha realizzato una locandina in cui, partendo dallo slogan della giornata A ricordare e a riveder le stelle raccoglie riflessioni sul perché fare memoria. L’ENGIM Veneto – Patronato San Gaetano Thiene ha realizzato una puntata della NoSleep Engim Radio dedicata al tema della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Gli studenti e le studentesse hanno dato voce ad alcune delle storie delle vittime innocenti e raccontato l’impegno concreto contro le mafie di Ke Buono, un progetto nato da un bene confiscato alla criminalità organizzata in Albania. La puntata si può ascoltare qui: https://www.spreaker.com/show/nosleep-engimradio. Le voci di studenti e studentesse non sono rimaste in silenzio e hanno accolto l’invito di Libera a mettersi in gioco in prima persona.

“Ed è proprio questa la carta che può diventare vincente nella lotta contro la mafia – spiega Paola Sartori docente e socia del Presidio Altovicentino “Emanuela Sansone” di Libera – per costruire antimafia dobbiamo passare attraverso la partecipazione e il protagonismo giovanile. Non possiamo pensare che conoscere il fenomeno mafioso significa anche riconoscersi antimafiosi: questo atteggiamento passa attraverso scelte e comportamenti quotidiani che i giovani devono far propri”.

Il sistema mafioso è ormai radicalizzato nel Nord-Est ma ancora oggi nell’immaginario collettivo del nostro territorio il mafioso ha ben altre caratteristiche: del sud e si occupa solo di estorsione e droga.

“L’organizzazione mafiosa ha oggi sembianze molto diverse – prosegue Paola Sartori – entra negli appalti pubblici, nel gioco d’azzardo, nella filiera agro-alimentare, nel comparto turistico e molto altro. Dobbiamo insegnare a scuola come riconoscere i nuovi volti della mafia, solo così sapremo ostacolarla”.

Un grazie dunque ancora una volta a tutti gli insegnanti e ai dirigenti scolastici che, aderendo a Libera, del loro avamposto di legalità ne fanno anche fucina di cittadinanza attiva.

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