Sono nati all’inizio degli anni ’80, quando il contesto economico registrava il suo secondo boom, ma sapevano bene che di loro ci sarebbe stato bisogno per regalare alla società quel valore aggiunto dato dalla generosità e dal volere il bene per chi è più fragile.

Il covid, con le sue imposizioni, non ha consentito che la festa si svolgesse proprio il 5 giugno, giorno esatto della nascita del Lions Club Thiene, ma che cosa sono pochi giorni di differenza quando c’è un progetto così alto ed importante a cui rendere merito?

Lo sanno bene i soci fondatori Gino e Silvano Guarda, Marcello Crestani e Alberto Stella, che nel libro presentato mercoledì sera all’auditorium Fonato di Thiene hanno visto raggruppate le date più importanti nei 40 anni del Club, che nel frattempo ha cambiato nome aggiungendo la parola ‘Host’ e lasciando spazio anche ad un altro raggruppamento in città.

Uno dei primi incontri pubblici in città in quello che si spera essere il ‘post coronavirus’, con distanziamenti fisici rispettati e mascherine, ma con il proposito di vedersi alla Charter Night festosi e proiettati in una rinascita.

Lions, che non significa ‘Leoni’ come molti erroneamente pensano, ma è l’acronimo di Liberty Intelligence Ourù Nations Safety (Libertà Comprensione Sicurezza delle nostre Nazioni). Un termine che racchiude un poderoso senso di generosità, services per chi non può permettersi alcune cure. Ma anche doni all’ospedale di Santorso durante il periodo covid, ristrutturazioni di angoli antichi e importanti di Thiene, visite oculistiche e chi più ne ha più ne metta.

“Se non ci fossero i Lions bisognerebbe inventarli – ha sottolineato il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto, che con il gruppo thienese ha collaborato durante i suoi due mandati amministrativi ma anche proprio negli anni ’80, quando lavorava negli uffici comunali – Nel loro statuto sono elencate tutte le cose belle ed i valori pregnanti ed importanti della nostra società”.

A realizzare il libro, con solerzia ed impegno, l’instancabile e raffinato Renato Ganeo, che con attenzione ha raccolto materiale di questi 40 anni, selezionando con cura le immagini e gli articoli di stampa, che testimoniano la presenza in città di eventi importanti e personaggi del calibro di Rita Levi Montalcini e Federico Faggin, giusto per dirne un paio.

“Il desiderio di realizzare una pubblicazione per celebrare la 40esima Charter, cioè l’ingresso nel 40esimo anno di vita del Lions Club Thiene Host era latente nel cuore di tutti i soci, ma l’idea divenne progetto durante il viaggio sociale in Slovenia e Croazia nel marzo del 2109 – ha spiegato Renato Ganeo – Fu l’allora presidente Armando Pio Sperotto, sostenuto da Francesco Dal Ferro e dal sottoscritto, a dare contenuto alle intenzioni. Mi fu chiesto di occuparmene, io inconsciamente accettai e poco dopo mi ritrovai immerso in ricerche da topo di biblioteca se non di cantina. Serviva materiale, moltissimo e di ogni genere, foto innanzitutto, ma anche articoli di stampa, comunicazioni, attestati, verbali, narrazioni e mi resi presto conto che non sarebbe stato per nulla facile né breve. Dal cosiddetto archivio storico usciva materiale, ma non bastava e così fu necessario andare a postulare presso coloro che avevano ricoperto il ruolo di presidente del Club in anni passati. Per esperienza, i presidenti accumulano molto più materiale rispetto agli altri Soci, e si sono infatti rivelati una fonte utilissima. Si presentò poi il problema che ogni foto, per quanto bella ed interessante, doveva essere contestualizzata, di avere la descrizione di quando e dove era stata scattata e di chi in essa era rappresentato. La mia anzianità nel Club è relativamente breve e dunque potevo attingere poco alla memoria, così ripresi la ricerca di informazioni dai Soci di più datata anzianità. Certe annate rimanevano però ancora tristemente vuote, ma poi giunse quello che potrei chiamare l’ancora di salvezza, ovvero il libro che l’allora presidente Raffaele Lombardi fece realizzare per il 25ennale del Club. Un pubblicazione forse meno appariscente di questa, ma ricca di contenuti e fondamentale per consentire di chiudere il cerchio, cioè la storia. Una volta completata la raccolta del materiale fu affrontata la problematica tecnico-grafica e quella economica. La prima fu portata avanti con il lavoro di un team costituito dal sottoscritto e due grafici di esperienza: Marco Marcolin ed Elena Guglielmi. Con loro ho trascorso decine e decine di ore a selezionare, tagliare ricomporre fino ad ottenere una buona prima bozza, poi approvata dal presidente Pasquale Munaretto, dal past-presidente Armando Pio Sperotto ed anche da me stesso che, guarda caso, ero all’epoca presidente del Club. Non va inoltre sottaciuto l’aspetto economico poiché la pubblicazione, realizzata in quasi 300 copie, ha avuto un costo significativo, coperto per circa la metà ricorrendo ai fondi del Club e per la parte restante dalla generosità di 12 Sponsor, tutti Soci del Club e titolari di aziende del territorio. Alla fine, dopo 19 mesi, il libro è uscito dalle stampe ed io ne ho avuto soddisfazione. Sono 126 pagine con 294 tra foto, articoli stampa e documenti vari, con testi più e meno brevi e didascalie esplicative. Doverosamente – ha concluso Ganeo – e con tristezza è stata inserita una riflessione sul Covid, la pandemia che ha colpito, direttamente o indirettamente tutti. Il Club ha cercato di testimoniare la propria presenza anche in tale terribile situazione. La parte finale è dedicata alla 40esima Charter Night, la serata celebrativa della ricorrenza. Il libro è dunque un viaggio attraverso oramai 40 anni di vita del Club, che hanno visto il susseguirsi di fatti, di eventi e soprattutto di persone; i soci che nel tempo si sono impegnati nel ‘servire’ la Comunità di Thiene e che proseguiranno a farlo anche in futuro”.

di Redazione Altovicentinonline

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