E’ nel dopo covid il futuro dell’ospedale di Santorso ed è dalla Lega di Thiene, con Attilio Schneck affiancato da Giulia Scanavin in pole position, che arrivano alcune proposte concrete, che scavalcano le polemiche politiche e puntano dritto alla tutela dalla salute dei cittadini del territorio.

“Emodinamica H24, servizio di Pronto Soccorso, Stroke Unit neurologica e aree specialistiche che evitino sovrapposizioni con il ‘fratello’ di Bassano ma che garantiscano omogeneità numerica nelle cure erogate”.

Non ci sono dubbi secondo gli esponenti thienesi del Carroccio, che hanno deciso di prendere posizione, collaborando con la Regione, per valorizzare la sanità territoriale.

Stop a critiche sterili o ad un’accondiscendenza supina, ma azione in sinergia.

“Siamo consci della situazione Covid che sta affrontando il nostro ospedale di Santorso, che per tecnologia e avanguardia è stato scelto come Covid Hub, ma altresì con forza di collaborazione ci sentiamo di proporre idee che potrebbero essere valutate al momento del rientro alla normale operatività che speriamo avvenga quanto prima e lontana da mille critiche infruttuose”, sottolineano Schneck e Scanavin.

D’altronde l’emergenza covid finirà, sia per l’arrivo del vaccino e la conseguente immunità di gregge, sia perché le pandemie storicamente hanno una fine ed è proprio al ‘dopo covid’ che bisogna pensare, soprattutto considerando che nel periodo ‘pre covid’ i problemi c’erano eccome e non è il coronavirus la causa di carenza di personale, reparti zoppicanti, liste d’attesa lunghe, con utenti ‘sconfitti’ che decidono di virare verso strutture private.

“Indicare come ospedale per l’ infettivologia Santorso vita natural durante, vuol dire non avere la conoscenza scientifica che l’episodio Covid riveste. Lo stesso è infatti destinato a chiudere il suo percorso in tempi che non collimano con la funzione di servizio di un ospedale di zona chiamato a servire un bacino di 180mila utenze e a rispondere ai requisiti essenziali per la sua funzionalità ed esistenza. Vuoi per l’arrivo della vaccinazione che servirà  all’immunità di gregge senza passare per un’ immunizzazione naturale, e che probabilmente porterà nel giro di un anno alla fine di questa emergenza sanitaria – continuano Schneck e Scanavin – Dobbiamo guardare oltre all’epidemia Covid e garantire ai cittadini dell’ Altovicentino un’assistenza h24 sia su Santorso che su Bassano, per il servizio di 118, Emodinamica e Stroke unit neurologica. Tornando poi alle specialistiche, nulla toglie che per le cosiddette attivitá di elezione possano essere equilibrate sui due poli ospedalieri evitando i doppioni, ma questo equilibrio va garantito dalle omogeneità numeriche di cure erogate. Questa è la proporzione che garantirebbe le autonomie dell’Ulss7 Pedemontana con risparmi di gestione opportuni per la qualitá di spesa del servizio sanitario”.

Gli esponenti della Lega di Thiene condividono con la Regione la scelta di avere istituito Azienda Zero: “Siamo a conoscenza degli enormi vantaggi che tutto il territorio Veneto ha beneficiato con l’introduzione di Azienda Zero: razionalizzazione, dei costi e delle risorse – dicono Schneck e Scanavin – Azienda Zero adempie infatti all’obiettivo di unificare e centralizzare le decisioni relative alla programmazione, all’attuazione, al coordinamento, alla governance e alla gestione tecnico-amministrativa delle nove Aziende socio sanitarie”.

Il problema delle ‘fughe’

La Ulss 7 soffre il problema delle ‘fughe’ di molti utenti verso altre aziende sanitarie, con conseguente dispendio economico e flessione nei numeri dei servizi che, se diventano troppo bassi, mettono a repentaglio l’esistenza stessa di reparti.

“Esiste la necessità di riprogrammare la presenza di reparti efficienti e di far fronte soprattutto alle cosiddette ‘fughe’ dall’ospedale di Santorso, che rappresentano oltre ad una perdita economica per lo stesso anche una flessione di servizio per tutto il territorio. Con il termine ‘fughe’ si intendono i pazienti che entrati per una prima cura di urgenza al pronto soccorso di Santorso, decidono poi di proseguire liberamente la propria assistenza presso un’ altra azienda sanitaria. La scelta razionale di gestire soprattutto gli acquisti strutturali con Azienda Zero, come una vera azienda managerialmente attiva sa fare, ci impone una riflessione che può essere applicata anche alla problematica delle fughe, in questi termini che descriviamo. Come tutte le aziende che ogni anno devono far fronte a dei budget e a degli obiettivi, anche la presente azienda sanitaria ha il dovere, tramite il suo direttore generale, di attuare una gestione in questa direzione. Saranno utili contratti manageriali con questa ottica di miglioria per uno stimolo concreto al raggiungimento di ulteriori preziosi risultati per il nostro territorio”.

La valutazione dei dirigenti

“La Regione Veneto con DGR n.125 del 01 settembre 2020, ha previsto linee generali di indirizzo agli enti o aziende anche per lo svolgimento della contrattazione integrativa, soprattutto nella materia di criteri generali di valutazione professionale e performance dei dirigenti – proseguono gli esponenti del Carroccio di Thiene – Questo è un ottimo passo in avanti per la nostra assistenza sanitaria perchè il dirigente deve garantire la guida, la supervisione e la qualità ad una struttura sanitaria ed essere vicino al proprio territorio con obiettività e responsabilità. Inoltre deve lavorare all’unisono con i dirigenti sanitari e medici per il raggiungimento degli obiettivi. Solo con queste direttive che speriamo trovino immediata applicazione possiamo raggiungere risultati sanitari qualificanti, per il nostro ospedale.

L’ospedale ‘su tre gambe’

“Appoggiamo in pieno la ricerca di equilibrio tra i due ospedali di Santorso, Bassano ed Asiago”, sostengono i leghisti thienesi, riferendosi a quanto discusso durante l’incontro tra i sindaci del distretto Alto Vicentino, il governatore Luca Zaia, il direttore generale della Sanità veneta Luciano Flor, l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e il direttore generale della Ulss7 Bortolo Simoni. La proposta era arrivata dal vicesindaco del comitato territoriale Maria Teresa Sperotto, che aveva stilato una lista di proposte da mettere in atto per la crescita territoriale della Ulss.

“Immaginiamo che un documento simile poteva essere redatto dalla conferenza dei sindaci anche molto prima e siamo certi che la Regione Veneto avrebbe ascoltato di buon grado proposte costruttive per il territorio, ma purtroppo non ne troviamo traccia – continuano gli esponenti leghisti thienesi – Per quanto riguarda le carenze di risorse mediche potranno essere superate con l’ausilio di un Direttore Generale che saprá attrarre con regole di bilanciamento, dirigenza medica presso ospedali strutturalmente eccellenti e che aspettano solo di lavorare a pieno ritmo, ma che devono superare campanilismi non proficui per la comunità. Sappiamo quanto la Regione si sia spesa per l’assunzione di altri medici proponendo l’inserimento di 500 laureati  nel pronto soccorso e nei reparti di medicina degli ospedali veneti, ma che la stessa proposta sia poi stata impugnata dal sindacato Anaao al Tar Veneto, con esito negativo. Sarà quindi essenziale concentrarsi su una direzione generale coordinata, autorevole ed autonoma che lavori per il bene dell’Altovicentino e che possa essere di aiuto. Da parte nostra – concludono Schneck e Scanavin – possiamo solo sperare in ulteriori proroghe delle disposizioni speciali di reclutamento del personale, di ulteriori finanziamenti e forme di incentivazione del personale sanitario e per gli interventi a breve termine prevedere la riapplicazione della legge n.1 del 2002 che prevede la possibilità di prestazioni aggiuntive programmabili da parte degli infermieri dipendenti e tecnici sanitari, Covid permettendo. Ciò per supplire in qualche modo alle lunghe liste d’attesa e per dare regolare servizio agli utenti”.

Nel frattempo arriva dal comitato dei sindaci la conferma della collaborazione con i colleghi bassanesi per ‘disegnare’ una Ulss7 copmpatta, in cui i 3 ospedali abbiano identità e che garantisca servizi territoriali di livello ai cittadini.

Comincia a delinearsi la forma dell’ospedale “su tre gambe” del distretto 2 dell’Ulss7 Pedemontana.

Un disegno che vede la collaborazione dei sindaci dell’intero comitato, con i primi cittadini del bassanese e quelli dell’Alto Vicentino in collaborazione.

A dichiarare una volta per tutte la coesione anche all’interno dello stesso comitato 2, tentando di porre fine alla questione che li vedrebbe spaccati, è il presidente Franco Balzi, che annuncia la stesura di “un documento propedeutico alla programmazione futura dell’Ulss”, che sarà valutato con i colleghi bassanesi per poi essere presentato al presidente Luca Zaia e all’assessore Manuela Lanzarin.

Si tratterebbe di un grande ‘polo’ ospedaliero, fondato sui 3 nosocomi di Santorso, Bassano del Grappa e Asiago, ognuno con una sua identità, non sovrapponibili, ma in grado di fornire servizio ottimale all’intero territorio.

In cima alla liste delle priprità i servizi territoriali, che fino a pochi anni fa erano eccellenza della Ulss 4, riconosciuta non solo in Italia ma anche fuori Paese, tanto che l’azienda sanitaria locale fu spesso presa a modello proprio per la sua capacità di dare puntuale servizio ai cittadini, garantendo loro serenità anche nella gestione extra ospedale.

“Nei prossimi giorni si lavorerà alla stesura di un documento propedeutico alla programmazione futura dell’Ulss, da condividere con i colleghi del distretto 1, L’obiettivo principale rimane quello di dare una precisa identità alle tre strutture ospedaliere -Santorso, Asiago e Bassano e di potenziare i servizi territoriali perché possano operare in piena efficienza, valorizzando i punti di forza esistenti, superando le situazioni di fragilità più volte evidenziate e garantendo pari dignità ai territori – ha spiegato Balzi – Appare opportuno sottolineare che al di là delle diverse sensibilità e dei differenti approcci comunicativi, non esistono fratture tra sindaci e tantomeno una volontà di contrapposizione tra territori: bensì la consapevolezza dell’urgenza di un lavoro comune per garantire un’offerta sanitaria di eccellenza a tutti i cittadini della Pedemontana”.

di Redazione Altovicentinonline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia