La Tari schizza in alto nel Comune di Thiene e arriva il primo aumento opo il ricalcolo delle tariffe imposto da Arera: + 6,59%. “Ma il vero aumento sarà l’anno prossimo, quando non riusciremo ad ammortizzare il colpo e l’incremento sarà del 18%”.

Lo hanno spiegato chiaramente in consiglio comunale il sindaco Giovanni Casarotto, l’assessore al Bilancio Domenica Simonato, l’assessore all’Ambiente Andrea Zoran ed il presidente di Ava (Alto Vicentino Ambiente) Giovanni Cattelan, sottolineando anche che nel prossimo futuro un taglio al costo della raccolta dei rifiuti nel bacino dell’Alto Vicentino potrebbe arrivare dall’unificazione della modalità di raccolta, che per ora è diversa in ogni comune, variando dal porta a porta alle campane.

Una notizia che era nell’aria, da quando l’intervento di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha imposto che il calcolo delle tariffe cambiasse in base all’effettivo consumo ed il Comune di Schio aveva fatto ricorso contro la partecipata di proprietà degli enti locali.

“Per quest’anno a Thiene siamo riusciti a contenere l’aumento, fissandolo al 6,59% grazie a dei contributi che arrivano dai fondi alimentari e a delle scelte di gestione che ci hanno consentito di intervenire con sodi per moderare l’incremento”, ha spiegato Domenico Simonato, il quale però ha anche onestamente ammesso che dall’anno prossimo emergerà il vero problema, e cioè l’aumento effettivo, del 18%.

Un salto notevole nel costo della tassa sui rifiuti, che ha sfavorito i grandi Comuni, come Thiene e Schio, che negli anni passati però avevano avuto la forza contrattuale di ottenere sconti dall’azienda pur di lasciare la concessione.

“In merito alle tariffe, i Comuni grandi come Thiene e Schio hanno avuto condizioni migliori, mentre i piccoli si sono dovuti adattare alle richieste di Ava – ha spiegato Casarotto – Ora paghiamo lo scotto di essere stati favoriti in passato”. Il ‘metodo di calcolo Arera’ infatti è molto chiaro: si paga esattamente quello che costa il servizio. Il metodo di conteggio non è mai stato contestato, ma il caos creato in alcuni bilanci comunali ha imposto riflessioni e se per qualche Comune c’è la brutta notizia di dover applicare aumenti della tassa, altri Comui potrebbero ridurla tranquillamente.

L’aumento

“Siamo riusciti a contenere l’aumento del 18% per quest’anno, ma l’anno prossimo ci sarà un grande problema”, ha spiegato Simonato. Ora bisogna gestire l’impatto. I comuni che vanno in diminuzione festeggiano, altre come noi devono gestire un grosso aumento, che abbiamo calmierato per quest’anno, per l’anno prossimo non sarà possibile. Quest’anno, come Comune, abbiamo utilizzato fondi di sostegno alimentare per ridurre la tassa sui rifiuti. Non ci saranno aumenti per le utenze non domestiche che sono rimaste chiuse e non hanno prodotto rifiuti. Sono penalizzate le utenze private, per le quali però l’aumento è del 6,59%.

Abbiamo abbattuto154mila euro nei costi e li diamo per le utenze non domestiche che non hanno prodotto rifiuti. Abbiamo abbattuto altri 43mila euro e quasi 100mila euro usati dai fondi di solidarietà alimentare

Alle utenze non domestiche l’aumento sarebbe del 13%, ma in realtà diminuiranno perché integra il Comune”.

Secondo Andrea Busin, consigliere della Lega, “dovrebbe esserci una tariffa base unica per tutti i Comuni, poi se qualcuno vuole più servizi il Comune mette in conto i costi”.

In Ava si va verso la raccolta unica

“Se la modalità di raccolta fosse unica in tutto il territorio dell’Alto Vicentino i costi dei servizi si potrebbero abbassare”, ha spiegato Cattelan.

Un’ipotesi che era sul tavolo dei soci fino al 2016, ma che non è mai stata applicata e ora la scelta di riprendere in mano la proposta si avvicina.

“Si tratterebbe in questo caso di ridurre i costi del servizio, del personale, di tutto”, ha sottolineato Cattelan. In Alto Vicentino ci sono due modelli di raccolta, uno porta e uno con campane. Il ‘modello Schio’ e il ‘modello Thiene’, per dire. “Non siamo mai riusciti a metterci d’accordo per unificare la modalità di raccolta”, ha sottolineato Casarotto, che però è d’accordo con Cattelan nell’ipotizzare una raccolta unica come metodo per omogeneizzare costi e servizi.

L’applicazione del metodo Arera ha reso urgente la convergenza, si spinge per andare verso una gestione unica in tutto il territorio – ha continuato Cattelan – Ci sono stati sconquassi in alcuni bilanci comunali. Ma lo devono decidere i comuni e in questo momento ogni comune ha la sua modalità di raccolta. Questo crea differenze e caos perchè sono gestioni e costi completamente diverse”.

A.B.

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