Sono prodotti che costano l’occhio della testa, che non tutti si possono permettere e chi ci ha invitati a casa sua per offrirci l’aperitivo a base di insetti ha aspettato diverse settimane prima di riceverli a casa. L’invito è arrivato alla redazione di Altovicentinonline da chi, leggendo i nostri articoli sull’argomento ‘farina d’insetti’ , ma soprattutto il fiume di commenti che ne ne scaturivano, ci ha invitati per assaggiare e poterne parlare meglio. A sacrificarsi è stato il nostro ‘indignato fiscale’ Fabrizio Carta, l’unico disponibile ad assaggiare.  Per una serata ha messo da parte costate, pizze e saladi nostrani per assaggiare queste nuove mode gourmet : gli insetti.

Spoiler: dormite sonni tranquilli, nessun potereh forteh verrà a ingozzarvi di pane e pizze fatte con farina di insetti. I costi sono esagerati. Un chilo di farina di grillo costa da cinque a dieci volte in più rispetto alle migliori farine italiane. Se un chilo di farina senatore, tumilia o perciasacchi, prodotti da grani tipici della migliore tradizione italiana, lo comprate a prezzi che si aggirano tra i 10 e i 15 euro al chilo, un chilo di farina di grillo non lo trovate a meno di 80 euro.

Il menù della serata descritto da Carta

Il piatto forte sono stati sicuramente i ténébrion, vermetti commestibili in vari gusti, assolutamente per stomaci forti. Sono disponibili al gusto Timo, Barbecue, Curry e Salsa, accompagnati da un prosecco trevigiano.

Il Tenebrion Molitor non è altro che la tarma della farina, che viene essiccata ed aromatizzata. In questo caso si tratta di un prodotto ottenuto da agricoltura biologica, senza coloranti o conservanti, privo di glutine. Gli insetti sono d’allevamento e vengono alimentati con carote o zucchine.

L’impatto alla vista è drammatico: pensare di mettere in bocca un vermetto può risultare disgustoso. Ma lo abbiamo voluto assaggiare. Leggermente friabile, in bocca diventa croccantino. Il gusto che si sente e che risalta è solamente quello degli aromi che vengono utilizzati: in quello al curry senti solo curry, in quello al barbecue senti solo la salsa, stessa cosa per il timo.

Abbiamo assaggiato poi dei piccoli crackers a base di ténébrion interi acquistati on line dalla Francia, prodotti artigianali con insetti da agricolture biologiche. Anche in questo caso non si riuscirebbe a distinguere un cracker normale da quello con farina di insetti e insetti interi, se non per il prezzo.

Per tenere alta la tradizione italiana abbiamo spalmato dell’ottimo formaggio marcio (casu marzu) sui crackers a base di insetti.

A chiudere con gli snack, abbiamo gustato delle patatine aromatizzate in vari gusti cotte al forno, queste però di produzione italiana, fatte con farina di mais, farina di lenticchie e farina di insetti. Anche stavolta la farina utilizzata è quella derivata da larve di Tenebrio molitor essiccate in polvere. Il gusto, invece, tale e quale una normale patatina al mais.

Il caffè finale lo abbiamo voluto accompagnare con biscotti fatti con un impasto di farina di mais arricchita con farina di insetti. Anche in questo caso, se non lo avessimo saputo, lo avremmo scambiato per un qualsiasi biscotto della nonna.

 

L’esperienza è stata fatta, gli insetti li abbiamo mangiati, ma direi che non ci hanno conquistati, abbiamo mangiato molto di meglio, ma anche di peggio. Dal punto di vista nutrizionale, invece, gli snack e i dolci con farina di insetto assicurano una maggiore quantità di proteine e una minore quantità di grassi, potremmo dire che potrebbero risultare molto più sani di tanti prodotti che oggi si trovano in commercio.

Ma la dieta mediterranea non si cambia con nulla, e se tutto il mondo ce la invidia ci sarà un perché. Per cui torniamo subito ad ingozzarci di pizza, spaghetti al pomodoro, zuppe e insalate arricchite con un bel giro di olio extra vergine di oliva.

E se da domani non laverò bene l’insalata e ci troverò in mezzo qualche vermetto me ne farò una ragione: a questo punto mangerò anche quello. Come avrebbe detto mio nonno, sempre carne è!

Fabrizio Carta

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