(Dire) “Siamo bersagliati da offerte continue” sui vaccini e gli interlocutori sul mercato “non li abbiamo cercati noi”. Torna alla carica Luca Zaia, tra i presidenti di Regione che sta battendo la strada degli acquisti di vaccini in proprio. Ma il Veneto a questo punto chiede chiarezza alla aziende produttrici. “Pfizer dice ‘noi trattiamo solo coi Governi’. Penso che non dicano bugie, ma la domanda è: ci sono altri venditori del loro vaccino sul mercato? Se le aziende produttrici del vaccini ci dicono che tutto quello non è distribuito dall’Europa è acqua distillata o porcheria il mondo si mette in pace”, è il messaggio di Zaia in conferenza stampa.
“Premesso che non seguo la trattativa, non ho incontrato nessuno e non ho visto le carte. Ma noi abbiamo il dovere di approfondire“, ribadisce Zaia, assicurando che non ci sono novità sui contatti per ottenere dosi supplementari (si è parlato di 27 milioni di dosi) del vaccino Pfizer. “Non siamo nella fase della negoziazione, ma molto prima”, sottolinea ancora il governatore del Veneto. Ma “chi di voi si sarebbe girato dall’altra parte? Si verifica, che è quello che abbiamo fatto noi”. Al Veneto nelle ultime ore, informa sempre Zaia, è arrivata anche “una disponibilità per Astrazeneca, non possiamo viverla come colpa nostra…”. Il prezzo? “sono quelli di mercato, è quello il guaio”. (dire)
‘Bisogna denunciare alla Procura’
“L’Unione Europea mette in guardia dagli acquisti ‘fai da te’ al di fuori dei canali ufficiali, l’Ufficio anti frode di Bruxelles – Olaf – ha lanciato l’allarme sull’aumento delle tentate truffe legate a vaccini falsi o inesistenti, la Procura di Milano apre un’indagine sui faccendieri e c’è chi auspica un intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione. Come se non bastasse, Pfizer ha smentito Zaia: gli intermediari non possono proporre i loro vaccini, perché non li forniscono a privati, ma solo ai Governi. Di fronte a queste parole, il presidente ha il dovere di denunciare in Procura portando tutte le carte. Il presidente Zaia, non può tirare dritto come se niente fosse, dicendo che non ha seguito la trattativa o scaricando sul commissario Arcuri, girandogli le offerte”. Con una nota dei consiglieri regionali Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon, Giacomo Possamai, Vanessa Camani e Jonatan Montanariello ( Partito Democratico) torna a sollecitare la massima trasparenza sul caso dell’acquisto di vaccini.
“Tutti vogliamo uscire prima possibile dalla pandemia e sappiamo che l’unico modo è accelerare le operazioni di vaccinazione. Ma questo, va fatto in piena sicurezza, in gioco c’è la vita delle persone. Negli ultimi giorni continuano ad arrivare segnali di allarme sui rischi del ‘fai da te’: non possono restare ancora inascoltati”.
“Chi sono questi intermediari e su quali basi giuridiche intende muoversi?”. Con queste parole la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) interviene sul caso vaccini in Veneto e aggiunge: “Il presidente Zaia, dica chiaramente come stanno le cose, perché sulla presunta offerta di 27 milioni di dosi di vaccino molti aspetti rimangono ancora oscuri”.
Chi sono questi intermediari?
“Stiamo trattando aspetti che riguardano la salute dei cittadini e questo richiede la massima trasparenza – continua la consigliera – divulgare notizie a puntate per mezzo stampa, senza riferire in Consiglio regionale dove lo stesso Zaia è stato eletto, desta confusione e preoccupazione. E’ noto, che la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha rimarcato la sua disapprovazione per quanto sta accadendo nella nostra Regione, tanto da affermare che se un Paese, o una Regione, compra vaccini anti-Covid-19 da intermediari, si assume ‘tutti i rischi’, nel caso qualcosa non vada per il verso giusto. Alla luce di questa precisazione, a maggior ragione, chiediamo che tutti gli aspetti di questa trattativa divengano pubblici e che su questo si esprima il Consiglio regionale, in primis, e il Governo italiano. Tutti noi desideriamo ritornare alla ‘normalità’ quanto prima e per farlo è importante accelerare il piano vaccini”.
“Tuttavia, la linea da adottare non può essere ‘liberi tutti’, serve cautela, perché stiamo parlando della salute dei cittadini e di fondi pubblici. Per questi motivi oggi a Palazzo Ferro-Fini, nella preposta commissione, chiederò che venga fatta chiarezza sui chi siano gli intermediari che avrebbero contattato la nostra Regione e su quali basi giuridiche si intenda muoversi. In questa fase così difficile e drammatica – conclude Cristina Guarda – l’unico interesse che possiamo soddisfare è quello della salute dei cittadini”.