“Per quanto riguarda la Valdastico Nord, il progetto è stato portato avanti per ben due anni dal precedente Governo, ma manca ad oggi di una ipotesi di tracciato condivisa dai territori”. Con questa nota il Mit traccia una linea e risponde a Matteo Salvini che da Pinzolo, nell’alta val Rendina in Trentino, dice: “Prima facciamo la Valdastico Nord, meglio è”.

Un botta e risposta, dal gusto politico del ministro dell’interno e quello piccato di  Toninelli. Mentre Veneto e Trento non cambiano posizioni. Di fatto, a quanto pare, non esite quel progetto unitario voluto dal Mit, dopo l’annullamento della tratta vicentina da parte del Consiglio di Stato. Sia per Zaia che per Fugatti, il cantiere va fatto e lo vogliono. Manca l’intesa sul dove si conclude. Il primo lo vorrebbe sù, verso Trento, il secondo più giù mai mollando lo sbocco di Rovereto Sud.

Dal versante trentino il presidente della provincia di Trento porta avanti la sua ultima soluzione. La galleria, ma anche montagna russa per i saliscendi di quote che comprenderebbe, da Pedemonte verso le valli di Terragnolo e Serravalle, tornando indietro a 180 gradi. Il tutto per marciare verso Rovereto Sud, come Fugatti ha sempre voluto. Da Palazzo Balbi, in casa Zaia, tutto tace e si resta sull’intenzione di non mollare quel tratto, che porta a Besenello, bocciato in doppia battuta dal Consiglio di Stato.

Se sul territorio, ufficialmente, le due parti sembra non trovino un accordo, arriva Matteo Salvini a dire che comunque il completamento nord dell’A31 deve essere fatto. Una dichiarazione, la sua, resa a Pinzolo durante la presentazione dei candidati locali alle prossime amministrative del 26 maggio. “Prima facciamo la Valdastico Nord meglio è –  queste le dichiarazioni di Matteo Salvini, riportate dal quotidano l’Adige.it – Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, come sulla Tav e su tutte le grandi opere di collegamento. Invito il ministro Danilo Toninelli – ha aggiunto, in riferimento ad A22 – a venire al più presto in Trentino, così si rende conto della situazione. Non vorrei che il litigio tra Roma e Bolzano durasse all’infinito, bloccando la infrastrutture. Prima si scava meglio è, non mi pare che l’economia attuale ci permetta di perdere occasioni di finanziamento”.
Secca la risposta del ministero, data con una propria nota. “Si ricorda, a differenza di quanto sostenuto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che sulla concessione in house della autostrada A22 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha portato a buon fine e quindi sbloccato un dossier impantanato da ben cinque anni, proponendo una soluzione innovativa che è stata il frutto di un lungo lavoro anche in sede europea. Ci si aspetta adesso, da parte degli amministratori locali soci della concessionaria – molti dei quali della Lega – la piena collaborazione e un aiuto per finalizzare il risultato. Con il loro via libera la questione si sarebbe già risolta da tempo, tuttavia confidiamo che ci si arriverà a breve e attendiamo fiduciosi – conclude la nota -Per quanto riguarda la Valdastico nord, il progetto è stato portato avanti per ben due anni dal precedente Governo, ma manca ad oggi di una ipotesi di tracciato condivisa dai territori. Per la Brescia-Verona il procedimento è invece andato avanti senza interruzioni e l’analisi costi benefici servirà a migliorarla, con meno sprechi e più sostenibilità”.

Paola Viero

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