“Se fallisce Draghi su questo, li abbiamo provati tutti. Son finiti gli alibi”. Lo dice Luca Zaia, sulla scommessa dei 209 miliardi del Recovery fund. Di sicuro, per affrontare la pandemia “con l’approccio monopattino non andiamo da nessuna parte. E’ fuffa, non ha creato nulla”. “Se vogliamo vedere la cosa in maniera anche cinica questo e’ un evento regolatore della storia, come una guerra. Ci sara’ un nuovo Rinascimento, sara’ inevitabile e noi dobbiamo essere pronti”, dice il presidente veneto, l’altra sera, alla presentazione del libro di Francesco Vecchi “Gli scrocconi.  Per ogni italiano che lavora, dieci vivono alle sue spalle” sulla pagina Facebook delle edizioni Piemme. Per quanto riguarda il Recovery plan, Zaia immagina un veneto “digitalizzato e connesso”.

L’ospedale del futuro “sara’ virtualmente senza letti”, esemplifica. Sintonia con Stefano Bonaccini, l’altro presidente di Regione ospite della presentazione. Per il governatore dell’Emilia-Romagna il Recovery “e’ una occasione storica formidabile. Senza investimenti, solo coi bonus, un paese non fa futuro”. Come progetti da realizzare Bonaccini cita quello da due miliardi di euro presentato dalle regioni padane contro lo smog. “Pare che finora ci fosse zero, Non va mica bene, eh. Questo governo bisogna dimostri che si cambia”. Prima della pandemia, ricorda ancora Bonaccini, “pensavo di trovarmi col 4,5% di disoccupazione e invece mi ritrovo con migliaia e migliaia di posti di lavoro persi e imprese che non rialzeranno piu’ le serrande. Il calo del Pil sara’ attorno al 9% anche nella ricca Emilia-Romagna”

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