Il progetto per la nuova scuola elementare di Zanè schizza in vetta nella classifica regionale per gli investimenti. Dal costo di  6,2 milioni di euro, i lavori che accorperanno gli alunni  delle due attuali scuole, la Dante Alighieri e la S.Giovanni XXIII, per la Regione sono ritenuti prioritari e di immediata cantierabilità.
Ora la parola passa al Governo, dal quale sono attesi 3 milioni di euro dal ministero, che dovrà stabilire il contributo annuo da erogare alla Regione per potere dare il via ai lavori.

A Palazzo Balbi, intanto, la giunta regionale ha approvato il piano triennale 2018-2020 per l’edilizia scolastica, su proposta dell’assessore alla scuola Elena Donazzan e di concerto con l’assessore Manuela Lanzarin. Oltre 200 interventi mirati a finanziare la messa a norma ed eliminazione del rischio, sismico ed antincendio, per un valore complessivo di 314 milioni di euro, di cui 215 attesi dal ministero per l’istruzione e la ricerca.

Per la nuova scuola elementare di Zanè che sorgerà in via De Gasperi,  poco distante dall’attuale scuola media ‘Don Milani’, una pioggia di danaro stante l’esamina delle graduatorie che la Regione a fine mese invierà a Roma.  Un traguardo che a Zané potrebbe far ben sperare: “Il progetto è già esecutivo- spiega il primo cittadino Roberto Berti- Elemento che nel bando regionale era ritenuto di particolare importanza per il punteggio. Per dare il via ai lavori attendiamo l’erogazione dei fondi”.

“Questa è la programmazione veneta di riqualificazione delle sedi scolastiche, grazie all’anagrafe scolastica regionale costruita sulla base delle indicazioni di Comuni, Province e città metropolitana, e tenendo conto dei progetti di razionalizzazione della rete scolastica e della celerità degli interventi – spiega l’assessore regionale alla scuola Elena  Donazzan- Nella graduatoria di finanziamento abbiamo dato priorità all’immediata cantierabilità, con particolare riguardo ai progetti che sono già allo stato esecutivo, dispongono delle aree e non sono soggetti a condizioni normative particolari”.

“Scuole sicure, belle, funzionali e a norma dovrebbero essere il primo biglietto da visita di un paese civile – prosegue l’assessore – perché è tra aule e banchi di scuola che si impara il senso dello Stato, l’appartenenza ad una comunità e il senso di rispetto verso la cosa pubblica”.

“Il fabbisogno espresso dagli enti locali del Veneto per l’edilizia scolastica sarebbe superiore, attorno ai 290 milioni di euro – prosegue l’assessore – Servirebbe aprire almeno 321 cantieri, visto che oltre la metà dei plessi risale a prima degli anni Settanta e che l’evoluzione dei programmi scolastici richiede nuovi spazi, come palestre, laboratori, aule polivalenti. Solo quando il Veneto avrà l’autonomia finanziaria potrà programmare un fondo ad hoc, continuativo, per dare corso regolare alla periodica riqualificazione del patrimonio scolastico. Per ora il Veneto continua a dipendere dal riparto nazionale dei fondi, anche se contribuisce in maniera diretta con il cofinanziamento regionale e locale per oltre il 30 per cento del valore degli interventi finanziati”.

Il piano 2018-2020 a fine mese passa ora al vaglio del governo che stabilirà la quota di contributo annuo da erogare alla Regione Veneto e determinerà quindi il volume di investimento complessivo. La Regione ha scelto di mantenere due graduatorie distinte, una per gli interventi di pertinenza comunale, tra i quali rientra Zanè e una degli interventi in capo alle Province: saranno finanziate entrambe con quota parte del fondo nazionale, nella misura del 70 e 30 per cento.

di Redazione AltovicentinOnline

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