di Giacomo Stiffan

In un mondo ideale l’unico commento che si dovrebbe fare sulla vicenda Meloni/Giambruno è: chi se ne frega, sono fatti suoi. Non mi interessa cosa un politico fa a casa sua, chi o cosa o quanti si porta a letto e se sia sposato o no, finché non fa male a nessuno. Lo giudico per come fa politica, non per la sua vita privata. Tuttavia, c’è un’eccezione a questo algoritmo: quando manca la coerenza, che in politica è tutto. O, quantomeno, dovrebbe esserlo. In altre parole, se passi la vita a giudicare in pubblico le scelte di vita degli altri non puoi pretendere che gli altri non ricambino il favore, soprattutto quando la tua vita privata contraddice il tuo personaggio pubblico. Mi spiego. Non trovo giusto esentare Meloni dall’essere al centro dell’attenzione su questa vicenda: lei e il suo partito si permettono di mettere bocca quotidianamente nella vita privata di milioni di persone. Negano loro una miriade di diritti civili, addirittura negano il diritto stesso all’esistenza di migliaia di famiglie che non rientrano nella definizione di “famiglia tradizionale”. Il che, lo ricordo, significa eterosessuale (l’omosessualità non è naturale, già, come no…), sposati (con rito cattolico, ça va sans dire), con prole nata esclusivamente nel matrimonio (e battezzata), senza fecondazione assistita o gestazione per altri (che se Dio non ti fa avere figli, mica puoi barare usando la scienza). E guai a parlare di separazione e divorzio (in sole 24 ore poi), non vorremo mica dubitare della sacrosanta indissolubilità del matrimonio. Se scrutiamo il suo privato, tuttavia, non sono così sicuro che abbia il bollino di Famiglia Tradizionale™. Allora viene da pensare che è facile fare i reazionari con le famiglie degli altri, quando nel privato non si è altrettanto rigorosi. Se guardiamo al suo principale alleato, Meloni è in ottima compagnia sotto questo aspetto.

A questo aggiungo una riflessione. Per cortesia, non parliamo di femminismo della Meloni, o addirittura di sorellanza, è fuori luogo. Non è la prima volta che Giambruno ha comportamenti sessisti, eppure la Meloni l’ha sempre difeso. L’ha mollato solo ora perché ha confessato di farle le corna, mica per il sessismo.

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