Un metodo ancora poco usato dai ladri in Veneto, ma che nelle grandi città del Nord Italia sta seminando spauracchio tra i proprietari di casa. Si tratta della cosiddetta chiave bulgara, in grado di aprire qualsiasi tipo di serratura anche di porte blindate e non lascia segni di scasso, La vittima non può quindi nemmeno contare sull’eventuale assicurazione.

Secondo una leggenda, lo strumento dei ladri sarebbe stato inventato dagli 007 di Sofia ai tempi della Guerra fredda.

La Stampa di Torino ha dedicato a questo arnese un’intera pagina, dopo l’esclation di frti in abitazione e nezioni messi a segno con questo marchingegno, che pare stia prendendo piede in maniera velocissima in altre parti d’Italia. Poche, per il momento, le denuncie di furto con chiave bulgara in Veneto, ma per le forzedell’ordine, è solo questione di qualche tempo. La chiave bulgara è utilizzata da bande specializzate, principalmente dell’Est Europa. Unica soluzione? Dotarsi di una serratura di ultima generazione con chiavi piatte e tracciate.

Ma come funziona la chiave bulgara? È una chiave morbida dentro la quale inserire grimaldelli-chiavistelli della misura adatta. È capace di leggere i codici della serratura e viene poi sovrapposta a un secondo attrezzo e ruotata lentamente da destra a sinistra. Finito questo lavoro, basta tornare alla base e con un piccolo tornio creare la chiave perfetta quasi al millimetro. Il metodo della chiave bulgara funziona solo con la serratura a “doppia mappa”, quindi il primo rimedio potrebbe essere quello di passare al “cilindro europeo”. Quest’ultimo però, per essere ancora più sicuro, come spiega un fabbro citato dalla Stampa, deve essere di classe 6, cioè prevedere 100mila combinazioni ed essere protetto da un ottimo defender, una copertura in acciaio resistente a ogni tentativo di spezzarlo.

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