Il ruolo del consigliere di opposizione è  importante quanto quello di maggioranza. Chi siede in minoranza ha il compito di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti e anche aiuti, se necessario, nell’interesse della collettività.

Nel 2020 un grande giornalista come Giovanni Pascuzzi parlava del ruolo dell’opposizione e scriveva che occorre innanzitutto ricordare che l’esistenza di una opposizione istituzionalizzata è una delle grandi conquiste della storia della democrazia in Occidente. Probabilmente la più significativa perché canalizza il conflitto sociale e rende legittima la manifestazione del dissenso (nei paesi non democratici tutto questo è solo un sogno perché l’alternativa al pensiero dominante è la repressione).

L’opposizione svolge alcune funzioni fondamentali per il funzionamento della democrazia:  il controllo sull’operato della maggioranza; il condizionamento e l’influenza sulle decisioni ; la critica dell’indirizzo politico di chi governa;  la proposizione di un diverso indirizzo politico che possa ottenere in futuro la maggioranza dei consensi. Se il modello funziona al meglio, l’opposizione riesce a dare vita al cosiddetto “governo-ombra” che rende palpabile la futura squadra di governo ed organizza tutte le attività di controllo, di critica e di condizionamento a cui si è fatto riferimento.

E’ sempre Pascuzzi a scrivere che “i governi (e i pubblici poteri in genere) hanno bisogno di avere come controparti non semplici minoranze ma una forte opposizione. Possiamo dire che l’opposizione è l’ingrediente interno che garantisce il funzionamento della democrazia. Lo si vede chiaramente quando prende piede il modello “consociativo” nel quale tutti sono dalla stessa parte con ruoli indistinti e nessuno più né controlla, né propone: il destino è il declino perché si fanno strada l’inefficienza e lo spreco delle risorse, passando per la corruzione e l’incompetenza visto che l’obiettivo non è premiare chi fa meglio ma chi si adegua.

Quello del consigliere di opposizione è un ruolo “angusto”. Ma proprio lì è il punto.

Quello di oppositore è e deve essere un ruolo scomodo.

È scomodo per gli altri perché l’oppositore dà “fastidio”, crea noie, scava nelle cose che i più vorrebbero lasciare nell’ombra, si insinua nelle contraddizioni, non è compiacente, non accetta compromessi. Così si diventa testimoni scomodi, intellettuali scomodi, giornalisti scomodi ed anche, appunto, oppositori scomodi.

E’ sempre Pascuzzi a scrivere in un articolo pubblicato sull’Adige che ” è scomodo per chi quel ruolo lo interpreta: essere scomodi è faticoso, occorre documentarsi molto di più di chi va in aula solo per votare sì (perché l’unica cosa che deve dimostrare è la fedeltà), spesso si rischia l’isolamento e l’amarezza della sconfitta condita dallo spettacolo del veder gioire chi ha imposto la propria decisione per la mera forza dei numeri e non con la ragione delle idee.

Conclude Pascuzzi: “In un mondo dove tutti tendono a mettersi comodi è importante il ruolo di chi, invece, si «mette scomodo» per fare un servizio alla democrazia. Di chi non si preoccupa di non essere considerato dai potenti ma del funzionamento del sistema”.

Il ruolo dell’opposizione nelle odierne democrazie

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