Questione di genere in versione sovranista. L’organismo di controllo dello Stato nell’Ungheria di Viktor Orban apre il nuovo fronte dell’istruzione, denunciando che si sta facendo “troppo femminile”. Il dato che ha fatto scattare l’allarme è probabilmente quello secondo cui il 54,5% delle matricole nelle università del Paese quest’autunno saranno donne.

Un rapporto, pubblicato il mese scorso ma rimasto sottotraccia fino a quando il quotidiano Nepszava ne ha dato notizia ieri, denuncia il rischio posto da questa presunta tendenza sullo sviluppo dei giovani e di conseguenti problemi demografici.

“Il fenomeno dell”istruzione in rosa’ ha molteplici conseguenze economiche e sociali”, si legge nel testo messo a punto dell’organo di verifica dello Stato considerato molto vicino al premier. In Ungheria il corpo docente è dominato dalle donne, come in molti altri Paesi. L’82% degli insegnanti sono donne, si sottolinea.

“Se l’istruzione favorisce le caratteristiche femminili, come la maturità sociale ed emotiva, la capacità di lavorare molto, l’obbedienza, la tolleranza per la monotonia e le capacità verbali, e provoca una sovrarappresentazione delle donne nelle università, l’uguaglianza dei sessi ne viene indebolita”, si precisa, sottolineando che se ai ragazzi, più inclini allo spirito imprenditoriale, alla matematica, alla logica e alla meccanica, e ad assumere rischi – secondo gli autori del rapporto- non viene consentito di svilupparsi senza restrizioni, correranno il rischio di sviluppare “problemi mentali e comportamentali”.

Le caratteristiche maschili di creatività e innovazione, si ritiene, sono “necessarie per lo sviluppo ottimale dell’economia”. L’istruzione in rosa può anche creare problemi di fertilità, quindi demografici, dato che le donne istruite non sarebbero in grado di trovare mariti educati allo stesso modo.

Lo studio basato sulle risposte di 700 insegnanti e genitori raccomanda altri studi di genere per approfondire la questione e capire se davvero i ragazzi sono svantaggiati nel sistema educativo attuale.

Adnkronos

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