“Nel settembre dello scorso anno abbiamo assunto oltre 13 mila insegnanti di sostegno; poi abbiamo introdotto una novità importante: chi assume il ruolo deve restare su quella cattedra per almeno tre anni. Abbiamo già pronta una norma che sarà presentata nel prossimo consiglio dei ministri e prevede che, se i genitori sono soddisfatti di come il docente di sostegno si è rapportato con il giovane con disabilità, a loro richiesta il docente può restare accanto allo studente per tre anni. E’ molto importante per garantire la continuità didattica”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenendo questa mattina in diretta su Rtl 102.5. “Abbiamo indirizzato una parte importante del Pnrr per abbattere le barriere architettoniche, anche questo è un passo avanti- ha concluso il ministro- e per rendere più attrattiva questa professione, le università devono garantire più formazione sul sostegno. In questo è in atto un’interlocuzione con i vari rettori perché mettano a disposizione più posti di specializzazione sul sostegno”.

“Giro molte scuole e trovo docenti meravigliosi, fortemente motivati, e credo che questa sia la vera forza della scuola italiana. Dare anche a loro quella centralità del ruolo è importante, ed è per questo che insisto nel ridare autorità e centralità ai docenti. Non è un problema solo italiano la lamentela della fuga dei docenti dalla scuola, non solo per problemi economici ma anche perché la figura non è adeguatamente valorizzata. Ridare valore alla figura del docente è un’altra delle missioni che mi prefiggo, fortemente condivisa dal governo. Come? Partendo innanzitutto dagli stipendi. Uno studio INVALSI ha testimoniato che con gli aumenti che si sono verificati con la chiusura degli ultimi contratti, il potere di acquisto dei salari è salito di alcune posizioni nella classifica europea. Contiamo nel 2024 di aumentare ulteriormente il salario del personale della scuola”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara,sempre su Rtl 102.5, a proposito dei giudizi alla scuola primaria.

“I ritardi nei pagamenti delle supplenze brevi sono un problema che trasciniamo da più di dieci anni. Attualmente tutte le supplenze brevi sono state pagate, non ci sono ritardi nei pagamenti. Abbiamo fatto una proposta al MEF per dare una risposta a questo problema che si protrae da molto tempo”.

Chi lavora in area montana

“Il problema non è quello di pensare a stipendi differenziati ma capire come creare le condizioni perchè chi lavora in realtà dove il costo della vita è più elevato, non ci vada a perdere. Stiamo ragionando con alcune Regioni per immaginare delle soluzioni abitative di favore. Ci sono strumenti, all’interno della contrattazione, per immaginare un welfare territoriale che affronti un problema che penalizza chi lavora e vive in realtà dove il costo della vita è alto”.

“Per esempio- ha proposto Valditara- c’è una soluzione che abbiamo già adottato per le aree di montagna, aree disagiate dove i docenti non vogliono andare a lavorare, perchè sono aree difficilmente raggiungibili. La soluzione che abbiamo trovato è un punteggio aggiuntivo e, soprattutto, la possibilità di scaricare una parte dell’affitto che si paga. Questo è un incentivo forte ma le soluzioni possono essere tante, credo che si debbano affrontare insieme ai sindacati perchè è arrivato il momento, dialogando, di risolvere un problema che incide pesantemente sulla disponibilità del personale docente a lavorare in determinate aree”.

 

 

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