Sono stati  in meno di sei mesi ben 110 gli imprenditori che si sono rivolti al telefono antisuicidio che rientra nel progetto  InOltre e a cui la linea  verde 800334343 ha salvato la vita. 300 i contatti. Le statistiche stilate fino ad ora dicono che i soggetti ‘più a rischio’ sono soprattutto i vicentini.

 I dati sono stati forniti stamani dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, dopo l’ennesimo caso di suicidio che ha avuto come vittima un giovane esercente del centro di Treviso.

“Rivolgo un appello a tutti coloro che sentono di non farcela – aggiunge Zaia – rivolgetevi all’800334343: una rete di psicologi appositamente preparati è pronta a scattare per sostenere chi li chiama nel primo momento di sconforto e delineare un cammino assistito per superarlo. Anche la sanità veneta sta dando un prezioso aiuto per lottare uniti contro questo male subdolo e, sempre più spesso, assassino”.

Il servizio Inoltre – La Salute dell’Imprenditore, diretto da Emilia Laugelli , dirigente dell’Ospedale di Santorso , ha sinora ricevuto oltre 300 contatti che hanno avuto assistenza ed una valutazione dello stato psicologico. Per 110 di essi è scattato un articolato percorso di affiancamento per definire quali potevano essere le strade da seguire ed i servizi territoriali ai cui rivolgersi. “La rete di servizi che InOltre sta creando in ogni provincia – ha spiegato l’esperta Laugelli – offre infatti, una volta tracciato il percorso, gli strumenti concreti per affrontare la situazione. Perché a volte anche problemi che al momento appaiono insormontabili possono essere gestiti con delle risorse che una persona, senza saperlo, ha già a sua disposizione sul territorio: un microcredito per saldare un debito, una consulenza per pianificare i primi passi per rialzare la propria azienda, un medico specialista per supportare gli aspetti sanitari e psicologici della situazione”.

I responsabili del servizio InOltre hanno diffuso oggi una significativa testimonianza di un imprenditore attualmente assistito. “Quando ho chiamato non sapevo più cosa fare – racconta Mario (nome di fantasia) – avevo pensato anche di farla finita, ma nemmeno questo me lo potevo permettere, con genitori anziani e figli piccoli. Dopo il primo colloquio non ho risolto tutto, ma sto iniziando a rimettere a posto i pezzi. Ho fatto delle nuove scelte imprenditoriali, pianificato cosa fare per gli acquisti natalizi: è il mio lavoro e lo so fare, dovevo però riacquistare la mia dignità di imprenditore. Il prossimo passo è andare ad un appuntamento per un microcredito, una piccola somma con cui posso acquistare nuova merce per il mio negozio. Mi sto ponendo in modo diverso dicendomi: alla morte non c’è rimedio, al resto sì, e non voglio né ora né mai sentirmi dire che potevo fare dell’altro”.

I 110 utenti presi in carico sinora dal servizio InOltre e assistiti dai servizi territoriali di competenza sono 35 di Vicenza, 31 di Padova, 16 di Treviso, 19 di Venezia, 4 di Rovigo, 3 di Verona e 2 di Belluno.

di Redazione Thiene on line

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