Ogni anno sono sempre più numerosi gli incidenti che, soprattutto per perdita di orientamento e scivolata, coinvolgono i fungaioli.
Si va a funghi dopo una bella pioggia, quando prati e sottobosco sono bagnati e scivolosi, è quindi buona norma usare calzature idonee e non stivali di gomma. Meglio inoltre indossare abbigliamento con colori sgargianti che, in caso di bisogno, sono più facilmente individuabili tra la vegetazione.
Cerchiamo sempre di muoverci in compagnia e di non perderci di vista. In ogni caso facciamo sapere la nostra destinazione, se cambiamo meta e quando siamo rientrati. In molti luoghi non c’è copertura telefonica e non si può fare totale affidamento sul cellulare. Una torcia o una pila frontale sono comode in caso di ritardo e si può segnalare la propria presenza. Come con un fischietto.
Neanche da dire che dobbiamo essere dotati dei permessi previsti per legge. Informiamoci quindi sulla ‘Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati’ stabilita a livello regionale.
Attenzione all’orientamento. Si parte da un sentiero o una strada bianca, che poi si abbandonano per seguire il richiamo della zona fortunata, del posto che conosciamo solo noi, e in un battibaleno ci siamo persi. Non perdiamo d’occhio i punti di riferimento e cerchiamo di ricordare il tragitto dell’andata, pronti a tornare sui nostri passi.
Vista la diffusione delle zecche, controlliamoci sempre bene quando torniamo a casa.
Occhio quando ci muoviamo in macchina nei boschi: in moltissime strade è vietato l’accesso ai veicoli non autorizzati.
In caso di bisogno contattiamo il 118, seguiamo le indicazioni che ci vengono date e, se ce lo chiedono, NON MUOVIAMOCI DAL POSTO IN CUI CI TROVIAMO. Potremmo perdere segnale, metterci in situazioni di pericolo, rendere difficile la ricerca delle squadre.
E raccogliete solo funghi che conoscete benissimo…certi possono essere molto pericolosi.
A cura del Soccorso Alpino ( nella foto
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