Sarebbe Paolo Fabrello, un 47enne residente a Carrè, il presunto responsabile dei furti a tappeto messi a segno negli ultimi due anni ai danni di esercizi commerciali dell’Alto Vicentino, e non solo. Gliene vengono contestati oltre 50.

 

I carabinieri della compagnia di Schio lo hanno arrestato ieri mattina mentre rientrava nella sua abitazione. Concitate le fase della cattura dell’uomo. Il presunto ladro, alla vista delle pattuglie dei militari, ha tentato di fuggire in sella alla sua Honda, rischiando di mettere sotto le ruote gli investigatori.

 

Fabrello, che si trova adesso dietro le sbarre del carcere di Vicenza, è accusato di aver compiuto una escalation di furti. ‘Un vero e proprio incubo per negozi e ristoratori’, si legge nel comunicato stampa diramato in mattinata dal capitano dei carabinieri di Schio Vincenzo Gardin. Il suo modus operandi era sempre lo stesso. L’uomo avrebbe utilizzato guanti e copriscarpe con l’intento di non lasciare tracce suoi luoghi dei reati.

 

A tradire Fabrello, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati i filmati delle telecamere ubicate nei pressi dei luoghi visitati dal presunto malfattore. Pensando di poterla fare franca con copriscarpe e guanti, non aveva fatto i conti con gli occhi indiscreti del ‘grande fratello’ della strada.

 

Ad incastrarlo anche numerose testimonianze. Tutti indizi che ad un certo punto hanno fatto concentrare le attenzioni dei carabinieri sul 47enne di Carrè. L’uomo sarà interrogato nelle prossime ore dal giudice per le indagini preliminari, con il quale avrà la possibilità di difendersi dalle accuse formulate.

 

Secondo i carabinieri di Schio non ci sarebbero dubbi sul ‘lavoro notturno’ di Fabrello. Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita ieri i militari dicono di aver trovato materiale che proverebbe la colpevolezza dell’indagato. L’uomo avrebbe accumulato denari su denari con l’attività notturna che era fiorente. L’ultimo furto lo avrebbe messo a segno a Bassano del Grappa, dove sarebbe stato filmato per bene durante tutta la fase dell’ennesimo piano criminale.

Ma.Bo.

 

 

Marta Boriero

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