Si insedia il nuovo parlamento europeo e Lia Sartori finisce ai domiciliari. Il provvedimento è scattato questa mattina e le è stato notificato dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta Mose che il 4 giugno ha avuto il suo primo capitolo con l’emissione di 35 provvedimenti restrittivi. L’accusa per l’ex europarlamentare thinese è di finanziamento illecito ai partiti. La richiesta d’arresto era scattata il mese scorso, ma materialmente l’ordinanza non era stata eseguita in quanto la Sartori godeva ancora dell’immunità di cui godono i parlamentari europei.

di Redazione Thiene on line

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