Ha patteggiato due anni di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, la 39enne albanese Met Hasa Alketa, accusata di omicidio colposo, per aver provocato l’incidente in cui è morto Roberto Urbani, imprenditore 39enne di Marano Vicentino, con moglie e due figli in tenera età. La tragedia si era consumata il 4 gennaio di quest’anno, lungo la provinciale di Malo, in via Thiene, dopo che l’automobilista aveva invaso la corsia di marcia opposta. Il giudice Dario Morsiani ieri, ha anche sospeso la patente alla donna, residente a Malo, per un anno e quattro mesi.

 L’incidente era avvenuto poco dopo le 19, a Malo, sulla strada che collega i Pini a Marano. 

Nell´urto mortale erano state coinvolte tre autovetture ed il furgone Daily su cui viaggiava, seduto sul sedile del passeggero, Urbani morto sul colpo.
Quando il corpo sanguinante dell´artigiano è stato estratto da quell´inferno di lamiere non c´era già più nulla da fare. Violentissimo lo scontro con una terza macchina dopo avere sfiorato la Passat station wagon condotta dall´albanese condannata ieri.
Il nome della donna i giorni successivi alla tragedia venne iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo.
L’albanese di Malo, infatti, procedeva con la propria auto in senso opposto al furgone condotto dal giovane dipendente della ditta Veneta Clean Stefano Piva, 28 anni, di Castelnovo di Isola, che si salvò. Forse per un colpo di sonno o una distrazione, la donna aveva invaso l´altra corsia , obbligando Piva a una manovra disperata per evitare lo scontro, ma innescando l´urto che si era concluso col ribaltamento del Daily.

di Redazione Thiene on line

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