Si chiude il cerchio attorno alla sparatoria che il 20 maggio scorso, provocò il ferimento di tre macedoni, al culmine di un litigio avvenuto nella piazza di Sandrigo. Trovata finalmente, la pistola con cui Aurel Kalemi, 23 anni, fece fuoco contro il suo rivale in amore.  L’arma è stata rinvenuta a circa un chilometro  dal ‘teatro’ del regolamento di conti tra due bande rivali, composte da macedoni da una parte e albanesi dall’altra.

 Fu Kalemi, al culmine di una scazzottata in pieno pomeriggio, nel cuore del paese, ad estrarre l’arma e fare fuoco con tre colpi che ferirono di striscio, per fortuna, i due avversari, che se la cavarono con pochi giorni di prognosi. 

Subito, scattarono le indagini ed i militari del nucleo operativo della compagnia di Thiene arrestarono il responsabile dell’a

 

gguato. Mancava all’appello l’arma, una calibro 7,65, rinvenuta in via Galetto dai carabinieri. L’arrma finita sotto sequestro riporta il numero di matricola, ma non risulta censita. Aveva ancora un colpo in canna, che era già stato percosso. Segno che Kalemi aveva premuto il grilletto per ben 4 volte, con l’ultimo colpo che si era inceppato.

‘La pistola era pronta all’uso e si trovava in un cespuglio, dove avrebbe potuto prenderla chiunque – ha spiegato il luogotenente Antonio  Corona, comandante del nucleo operativo della compagnia di Thiene, stamani, nel corso della conferenza stampa – anche un bambino. L’abbiamo trovata su input dello stesso Kalemi che ad un certo punto,messo alle strette, ha raccontato di essersene disfatto dopo la fuga’.

L’arma di marca Beretta , in queste ore, è in viaggio verso Parma, dove sarà oggetto di accurati accertamenti da parte del Ris che dovrà stabilire la provenienza e, soprattutto, se è stata utilizzata per altri crimini.

di Redazione Thiene in line

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