I ‘furbetti’ sono dislocati in tutta Italia, non solo nella solita Sicilia o in Campania.E’ quanto emerge dalle indagini ad ampio raggio della Guardia di Finanza, che ha scoperto che decine e decine di falsi disoccupati, attestavano redditi inferiori a quelli percepiti in realtà per non pagare il ticket delle prestazioni sanitarie alla Ulss 4. Proprio così, sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme gialle è finita anche l’Ulss dell’Alto vicentino, dove in parecchi avrebbero avuto servizi e prestazioni gratuite, fingendo di avere un reddito inferiore e addirittura, talvolta, attestando di essere disoccupati. La ‘cultura del fregare lo Stato’, secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, apparterrebbe anche agli insospettabili cittadini del ricco Nord Est d’Italia.

I numeri regionali sono inquietanti

Scoperti dalla Guardia di finanza in Veneto oltre 2.300 ‘falsi poveri’ , che usufruivano dell’esenzione dal pagamento del «ticket sanitario». Il controllo è stato svolto, per ora, in cinque Ulss sulle 22 esistenti nella regione, con un bacino d’utenza di circa un milione e 200 mila assistiti residenti in 183 comuni delle province di Venezia, Belluno, Padova, Treviso e Vicenza. I finanzieri proseguiranno gli accertamenti per verificare altre 8.000 posizioni di persone fisiche dichiaratesi «disoccupate». L’operazione è frutto della sinergia istituzionale tra la Regione del Veneto e la Guardia di finanza, il cui input è stato dato dal comandante regionale, generale Walter Cretella Lombardo.

Il «report» di analisi, condotto su 30 mila prestazioni in esenzione per «disoccupazione e reddito» nel biennio 2009-2010, ha evidenziato appunto 2.300 prestazioni elargite nei confronti di cittadini con redditi superiori alla soglia prevista per godere del beneficio e 10 mila prestazioni rese nei confronti di assistiti rivelatisi non disoccupati, nei confronti dei quali le fiamme gialle compiranno ulteriori accertamenti per escludere ulteriori condotte fraudolente.
Le fiamme gialle veneto hanno avviato un primo monitoraggio nei confronti degli assistiti che hanno richiesto l’esenzione. Il Comando Regionale della Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Unità di Progetto Programmazione Risorse Finanziarie Servizio Sanitario Regionale della Regione Veneto, ha poi svolto accertamenti sulle prestazioni sanitarie «esenti» alla spesa sanitaria fatte nei confronti di disoccupati e dei loro familiari a carico, classificate con il codice di «esenzione 7R3». I finanzieri dell’Ufficio Analisi hanno avviato uno screening nei confronti degli assistiti per verificare le regolarità e la liceità delle autocertificazioni di esenzione dal ticket nel biennio 2009-2010.
È già stato completato il primo monitoraggio delle prestazioni sanitarie «esenti» per ora di 5 Ulss: la numero 1 di Belluno, 4 Alto Vicentino, 9 di Treviso, 13 di Mirano, 17 di Monselice. Il lavoro di indagine sulle esenzioni dal ticket sanitario, primo nel suo genere nel Veneto ed in Italia per completezza e progettazione, grazie all’utilizzo di una moderna «piattaforma di analisi» utilizzata dalla Guardia di Finanza, costituisce un forte richiamo per i «furbetti» ed è di contrasto ad un malcostume diffuso. Il Comando Regionale della Guardia di Finanza ha annunciato che la collaborazione con la Regione Veneto, avviata nel merito dell’efficienza della spesa in materia sanitaria, verrà formalizzata entro settembre mediante la stipula di un «Protocollo d’Intesa» per lo scambio di informazioni sulle quali le Fiamme gialle svolgeranno le analisi ed i controlli di competenza.

di Redazione Thiene on line

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