Forse non se lo aspettavano nemmeno i promotori che l’Alto Vicentino potesse rispondere in modo così massiccio alla manifestazione promossa dal Comitato Sanità Pubblica.

Sono state infatti migliaia le persone di tutte le età che hanno scelto di scendere in piazza per significare tutto il proprio malessere e il proprio disappunto per un sistema sanitario che preoccupa e che palesa di giorno in giorno nuove falle.

Un fiume di gente colorata e composta che dopo l’ammassamento davanti al Palasport Romare ha raggiunto l’Ospedale di Santorso scortata da un corposo ma discreto dispiegamento di forze dell’ordine: tanti i manifestanti con le mascherine nella consapevolezza che si può manifestare anche avendo cura di un periodo pandemico ancora non del tutto alle spalle. Famiglie con bambini, anziani, personale sanitario e anche molti amministratori: non i sindaci che hanno scelto di evitare il corteo non senza un aspro dibattito, ma tanti i consiglieri comunali e gli amministratori che a prescindere dal colore della loro amministrazione, non se la sono sentita di lasciare solo un popolo che chiede solo di essere ascoltato e compreso in una delle questioni che più toccano il quotidiano e il benessere di ciascuno. Non sono mancati anche Giacomo Possamai, capogruppo PD in Regione e Cristina Guarda, consigliere regionale di Europa Verde: presente anche Chiara Luisetto per la struttura provinciale del Partito Democratico. Non sono mancati nemmeno i referenti del M5S, con molti rappresentanti locali oltre ai senatori Giovanni Endrizzi e la bassanese Barbara Guidolin.

“Sanità pubblica!” il mantra scandito da Carlo Cunegato e Giorgio De Zen, alternati al microfono dagli attivisti del Comitato che una volta giunti al parcheggio del nosocomio hanno ribadito il senso del loro impegno: “Servizio di continuità assistenziale a rischio sospensione, drammatiche carenze di organico tra il personale ospedaliero specie nel pronto soccorso, nella cardiologia e Nella neurologia” – insistono dal palco allestito sopra il pianale di un autocarro gli organizzatori -“dove è finita l’eccellenza di cui una volta andavamo tutti fieri e tutti ci invidiavano? Questa non è una manifestazione contro, nessuno ce l’ha col Direttore Bramezza che certo non può rispondere di sbagli ventennali. Noi, al contrario, ci auguriamo sia il ‘maradona’ dei direttori generali e ci aiuti a risollevare le sorti della sanità alto vicentina”.

Inevitabile un passaggio sui primi cittadini assenti, gli unici ai quali la piazza ha rivolto qualche fischio e qualche sonoro mugugno: “Capiamo lo sforzo di voler ritrovare un’unità” – asseriscono dal palco – “ma oggi i sindaci dovevano esserci. Ringraziamo comunque Franco Balzi – sindaco di Santorso che pur non intervenendo ha emblematicamente assistito al comizio indossando la fascia tricolore – intervenuto in rappresentanza, speriamo almeno arrivi forte il nostro messaggio”.

Le voci dal corteo

“Sono di Thiene” – dichiara una signora mostrando fieramente il cartellone con il logo della manifestazione – ” e sono contenta di essere venuta, è la prima volta post Covid che faccio qualcosa a parte la solita routine delle commissioni quotidiane. Avrei tanto voluto vedere qui anche il mio Sindaco oggi”.

“Io sono di Santorso” – gli fa eco un ragazzo col suo cagnolino al guinzaglio e anche se ho visto il sindaco Balzi trovo assurdo che i primi cittadini manchino. E’ più importante l’equilibrio politico che la salute della loro gente? Se non ci rappresentano loro, chi dovrebbe farlo”?

Una posizione ricorrente questa, unica nota stonata tra i commenti entusiasti dei partecipanti, lieti di ritrovarsi numerosi nonostante la vicina kermesse aeronautica di Thiene e la manifestazione romana che ha ‘sottratto’ molte presenze delle sigle sindacali.

Non è mancato però tra gli altri Federico Pozzer, giovane vicesindaco di Valli del Pasubio: “Sono felice di essere qui, di vedere un’età media così giovane sintomo che la questione interessa il territorio e soprattutto le generazioni future. Del resto io non potevo fare diversamente, noi per raggiungere l’ospedale abbiamo oltre mezzora di strada e necessitiamo di presidi funzionali al nostro territorio: confido l’Azienda sanitaria possa fare le opportune riflessioni e non ignori il grido di queste persone”.

Tra le fila del lungo serpentone anche Giacomo Stiffan, coordinatore PD per la zona scledense: “Sono davvero molto soddisfatto della manifestazione, che è andata oltre ogni aspettativa. Migliaia di cittadini, in maniera educata e composta, hanno dato un segnale incontrovertibile: ci siamo, siamo tanti e siamo un interlocutore che non può essere ignorato. Il territorio dell’alto vicentino vuole tornare ad avere voce in capitolo nelle scelte sanitarie, com’era fino a qualche lustro fa. Spiace sapere che solo alcuni sindaci erano con noi, almeno idealmente, mentre gli altri hanno preferito non stare al fianco dei loro cittadini. Spero si rendano conto che la loro carica viene proprio dai voti di quei cittadini che erano in piazza”.

“Per compiacere i vertici della Sanità hanno boicottato noi”- fa notare invece una giovane attivista – “ma sono contenta che nonostante la presa di posizione dei sindaci più importanti dell’alto vicentino Valter Orsi di Schio e Giovanni Casarotto di Thiene, molti assessori e consiglieri non si sono ‘allineati’ “.

La loro presenza è stata infatti notata, come quella di Andrea Zorzan, che non solo ha partecipato, ma con personalità ha scritto un post su facebook interpretando perfettamente la delusione dei manifestanti ‘orfani’ dei loro primi cittadini. Zorzan sui social ha scritto che “un’amministratore deve stare a fianco del popolo”, ma probabilmente questo concetto sbandierato quando è tempo di campagna elettorale viene regolarmente disatteso. E non è una questione di colori politici: a disertare la manifestazione non solo i sindaci leghisti e di centro destra ma anche quei ‘civici’ pronti a vantarsi di avere le mani libere.

“Da Casarotto mi aspettavo presenza a questa manifestazione” – conclude una 70enne venuta da Thiene con la nipote – “sono queste le occasioni in cui un cittadino deve stare accanto a chi l’ha eletto. Al Boldrini ad esempio noi anziani ci avviliamo, non sono stati aperti gli uffici fisici e ci tocca combattere con quelle macchinette inaccessibili per persone della nostra età. Per non parlare delle ore e ore che passiamo al telefono per prenotare una visita con liste d’attesa, ore che non possiamo aspettare quando siamo malati. Sui giornali i sindaci hanno detto che hanno un buon rapporto col dg Bramezza, ne sono felice: ma confrontandoci tra noi cittadini la situazione è veramente penosa e parte i proclami che leggiamo sui giornali la realtà è difficile per chi economicamente deve avere le cure. Ho una pensione da miseria e se non fosse stato per il privato, forse sarei già morta! Non posso però pesare sempre sui miei figli dopo aver pagato per anni le tasse. Che me ne faccio del buon rapporto tra sindaci e dirigenza se poi all’atto pratico vivo il disservizio? Credo che storie come la mia siano all’ordine del giorno e tutta questa gente qui lo dimostra perchè se sei soddisfatto della tua sanità che bisogno c’è di scendere in piazza”?

Marco Zorzi

 

 

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