Sarebbero già stati identificati e sono tutti minorenni i protagonisti di un video caricato su Tik Tok, social molto usato tra i giovani, che ritrae tre di loro intenti nel prelevare le tre bandiere posizionate davanti al Museo Civico Palazzo Fogazzaro di via Fratelli Pasini a Schio. Con la frase “Maranza rispettosi dell’Italia” affissa in alto, i giovani dialogano e scherzano tra loro su come prendere correttamente le bandiere, ripetendo più volte “Viva l’Italia” accompagnato anche da una bestemmia. Le loro parole non sono udibili perché sovrastate da una canzone che incornicia le loro gesta, ma ciò che dicono è possibile leggerlo chiaramente, compreso il nome di uno dei ragazzi, grazie ai sottotitoli che scorrono. “Sventola, sventola” si sente a metà video, tra gli hashtag compare la parola ‘schio’ e il cap ‘36015’, giusto per rimarcare il luogo del misfatto. Il video postato in data 28 giugno 2023 conquista 336 like, 25 salvati, 18 condivisioni e 11 commenti, uno dei quali porta il tag di Matteo Salvini con scritto ‘repubblica anche questo però’, facendo forse riferimento all’attività del politico sui social. ‘Maranza nazionalisti?’ scrive perplesso un utente, ‘questo è come saranno costretti a diventare quando sarò io al governo’ aggiunge un certo “Futuro Premier”, ‘Il sindaco deve esserne solo che fiero’ si legge in coda da un utente. E proprio al sindaco Valter Orsi tirato in ballo abbiamo chiesto cosa ne pensa, e questo è ciò che ha dichiarato: “Non ero stato informato e mi congratulo ancora una volta col Comandante Scarpellini e i suoi uomini per il sempre lavoro ottimo svolto. Chi sbaglia deve pagare, questo è quanto chiedo alla mia Polizia Locale, e in Scarpellini ho sempre trovato un ottimo servitore del dovere. Nella stragrande maggioranza dei casi gli idioti vengono identificati, questa è la linea che chiedo sia percorsa e per la quale non transigo.” I social sono sempre più usati dai giovani, minorenni compresi. C’è chi li usa a fin di bene, creando comunità, intrattenendo in modo sano e dispensando buoni consigli. C’è ci invece li usa per attirare l’attenzione, per dare prova del proprio ‘coraggio’ che spesso si traduce in maleducazione, violenza, egoismo verso la società in cui si vive e spavalderia. Si definiscono ‘maranza’, termine coniato negli anni ottanta della Milano da bere, termine gergale che indicava i “tamarri”, ragazzi di periferie che venivano riconosciuti come rozzi, l’opposto dei “yuppie”, “gallo” o “sfitinzia”. Allora venire etichettato come maranza era una presa in giro, una cosa di cui non andare molto fieri. Oggi invece sembra quasi figo esserlo, pare si possa essere padroni del mondo fregandosene di leggi, regole, limiti civili. Tutto si può e ve lo mostriamo sui social. Peccato che l’ingenuità di questi minori li ha portati ad essere riconosciuti dalle autorità e ricevere tre verbali da 50€ ciascuno e notifica ai genitori.

Laura San Brunone

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