Via Dante sempre più violenta e pericolosa per chi la abita o si trova solo a transitarla. Ieri sera, l’ennesimo episodio ai danni di un 53enne che è stato affrontato da tre individui che lo hanno aggredito, rapinato e lasciato nell’androne di casa sotto choc. E’ accaduto verso le 21, quando M.B. stava rincasando. ‘Avevo appena aperto il portone e non ho fatto in tempo ad accendere la luce che sono stato afferrato alle spalle da tre uomini, che con accento non italiano, mi hanno intimato di consegnare loro il portafogli’.

 

E’ solo l’inizio del racconto di quei drammatici attimi di terrore per l’uomo, al quale sono stati sottratti 230 euro in contanti. ‘Erano in tre. Non li ho visti in faccia perchè c’era il buio. Avevano giubbotti e cappucci. Li ho sentiti solo parlare tra loro. Ho detto che non avevo soldi. Mi hanno dato un pugno nello stomaco e mi hanno abbassato i pantaloni con forza. Hanno trovato i soldi e sono andati via dopo avermi scaraventato a terra. A quel punto, ho chiamato mio fratello ed il mio amico del ristorante, dove vado spesso a mangiare’.
‘Mi sono precipitato da lui per capire cosa fosse accaduto – racconta Andrea Genovese, che con la madre accoglie spesso il 53enne nel ristorante Il Teatro che gestiscono in piazzetta Rossi – era sconvolto. Mi è salita la rabbia per quell’aggressione. L’ennesima che si registra in via Dante, ormai completamente in mano agli extracomunitari. Si stanno impossessando della città ormai’.
Il 53enne stamattina, ha raccontato a fatica i particolari della rapina subita. Alla domanda sul perchè non ha sentito il bisogno di denunciare ai carabinieri ha risposto: ‘Cosa vuole che facciano? Tre anni fa, quando era stata derubata mia madre, mi sono rivolto a loro, ma non hanno fatto niente’.
C’è sfiducia e rassegnazione nella voce del 53enne, di cui non forniamo le generalità complete per proteggerlo. Una rassegnazione che ha il sapore dell’amaro di chi è sconfortato. ‘Questa gente ci ha tolto la pace – prosegue nel suo racconto – ogni mattina, in via Dante si può fare la conta delle bottiglie di birra con cui si ubriacano e nemmeno gettano tra i rifiuti. Le macchie sull’asfalto e sui muri dei porticati della zona la dicono tutta sul loro senso di civiltà’.
‘ Non voglio nemmeno parlare della puzza che ormai campeggia in certi condomini che ospitano i Kebab perchè quella, ad un certo punto la si può tollerare – racconta A.S., 41 anni, residente in via Dante – quello che è diventato intollerabile e che dovrebbe fare meditare è l’assidua presenza di questi gruppi sempre più nutriti di stranieri, che stazionano in particolare davanti alla sala giochi a tutte le ore del giorno e della notte. Si ubriacano, urinano ovunque, entrano nei cortili e fanno i loro comodi. Gettano rifiuti nelle buche delle lettere, urlano incuranti del riposo delle famiglie, importunano i passanti specie le donne che sono costrette a cambiare marciapiede. Non sono razzista, ma non ne possiamo più di questa invasione. Gli italiani chiudono i loro negozi e loro li aprono facendoli nascere come funghi. Basti pensare che ci sono tre kebab nel giro di appena 50 metri. Da qualche giorno è spuntato un altro esercizio commerciale gestito da nordafricani. Diciamolo chiaramente – conclude A.S. – la via Dante è in mano loro. Dicono che vengono qui per lavorare, ma li trovi a tutte le ore a non fare nulla. Ci saranno pure quelli che lavorano e rispettano le regole, non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma in via Dante ci sono facce davvero poco pulite. Queste persone giocano sfrenatamente alle scommesse sportive e basterebbe fare un blitz durante le partite per capire com’è la situazione. Siamo stanchi’.

Natalia Bandiera

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia