Troppe bestemmie su “Sei di Thiene Se…” e l’amministratore Maurizio Dal Santo avvisa i 13.741 followers che il prossimo utente che utilizzerà termini blasfemi verrà cancellato senza scusanti. E’ accaduto ieri, domenica 3 settembre quando Dal Santo di buon mattino controllando la pagina che amministra ormai da diversi anni e che ha un seguito molto partecipato, ha trovato un post commentato da decine e decine di parolacce e bestemmie. A scatenare le volgarità un thienese che la sera del Buon Rientro aveva scritto: “Sei sei di Thiene e abiti vicino al Portico Bar ne hai due cogl**** della musica alta”. Apriti cielo: un fiume di followers si sono lasciati andare a quella frase che al di là del contenuto più o meno condivisibile, conteneva essa stessa una parolaccia. Ma gli utenti del web, che sembra che sui social si lascino andare in maniera selvaggia, anziché contestare l’espressione scurrile, hanno bersagliato l’autore del post riempiendolo di insulti e sono volate bestemmie irripetibili. Il problema delle bestemmie è incontrollabile anche sulla pagina Facebook del nostro giornale e di altre testate che mettono a disposizione la possibilità di esprimere la propria opinione su un argomento o un articolo. La cosa sconcertante è che ad utilizzare frasi scurrili, toni violenti, espressioni inadeguate per una piazza che seppur virtuale ti punta un faro addosso, è che questi maleducati non hanno pudore nel mettere nome, cognome e tanto di fotografia del loro volto. Come se fare i bulli sul web fosse diventata una moda di cui andare fieri. Se poi si guarda l’età anagrafica di questi commentatori, balza agli occhi che si tratta quasi sempre di persone di una certa età: madri, padri e nonni. I giovani usano di più infatti Instagram e snobbano Facebook. Maurizio Dal Santo viene spesso accusato di essere un censuratore, ma nessuno ha mai provato a mettersi nei panni dell’amministratore di una pagina Facebook che risponde personalmente per legge, di insulti al limite della legalità. A volte proprio illegali e guai a farlo capire a chi si sente anche vittima ‘del Sistema’ che è costretto a censurare. L’amministratore di “Sei di Thiene se…” li ha definiti ‘cretini’ ed ha rimosso, non appena se n’è accorto, il post incriminato. Ma c’è chi ha fatto in tempo a screenshottare tutta la conversazione comprese volgarità e bestemmie, scritte nere su bianco da qualche amico insospettabile.

Il caso

Come l’amministratore della nota pagina di Thiene, altre figure responsabili di luoghi pubblici si sono in questi giorni attivati nel trovare uno stratagemma efficace e pratico per smontare sul nascere volgarità, arroganza e maleducazione. Stufi di sentire ogni giorno imprecazioni di diverso genere, i gestori del Bar Sport di Castello di Godego (Treviso) hanno deciso di esibire sul bancone del proprio locale un cartello accanto ad un barattolo di vetro con scritto: “1 bestemmia 1 euro; 3 bestemmie 2,5 euro; bestemmia d’autore 5 euro”. La presa di posizione di Daniele, Michela e della loro figlia Camilla, come riporta Il Gazzettino, è stata appunto quella di non accettare più certe frasi volgari nel proprio bar, imponendo ai clienti una tassa per ogni bestemmia: “L’idea mi è venuta al ritorno dalle ferie. – ha dichiarato Camilla – Nel bar erano presenti due avventori che stavano discutendo animatamente, con un intercalare continuo di bestemmie. Il tutto vicino a un bambino che stava con la mamma. Ecco, in quel momento ho pensato che dovevo fare qualcosa ed è nata questa idea”. Una forma di tutela nei confronti dei minori che si fermano nel loro locale ma anche di educazione rispetto al modo corretto di porsi in un ambiente pubblico, cercando di sforzare i presenti ad usare le buone maniere stando attenti alle parole che si pronunciano. “I clienti l’hanno presa bene. – ha aggiunto l’imprenditrice – Finora nessuno si è lamentato. Anzi, quasi tutti hanno messo dentro il vaso l’euro senza bisogno di alcun richiamo, che comunque non facciamo perché non ci sono obblighi. Qualcuno ha messo soldi preventivamente dicendo che sicuramente in giornata qualcuna gli sarebbe scappata. Cosa ne faremo dei soldi? Quando avremo riempito il vaso li devolveremo tutto in beneficenza a qualche associazione locale”.

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