I Carabinieri della Tenenza di Dueville hanno proceduto all’arresto di Mamoci Arben nato in Albania nel 1970, pregiudicato, anagraficamente residente a Thiene ma di fatto senza fissa dimora, poiché gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini spaccio, nonché alla denuncia a piede libero di M.K. anch’egli albanese,48 anni, ritenuto in concorso per il medesimo reato .
E’ successo martedì pomeriggio, quando i Carabinieri, impegnati nei servizi di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, giunti in località I Pilastroni, all’interno del parcheggio antistante il Bar Trattoria 008, hanno notato una Smart con all’interno due individui ritenuti sospetti e hanno quindi deciso di procedere al controllo. Le attività investigative degli ultimi tempi hanno evidenziato come gli spacciatori si organizzino, in questi tempi di restrizioni forti controlli, per incontrare consumatori ed acquirenti nei pressi dei pochi esercizi commerciali ed uffici aperti, come supermercati, uffici postali, tabacchi e simili, per poter trasferire la “roba” con una motivazione valida per essere al di fuori di casa.
L’atteggiamento ambiguo dei due ha richiamato l’attenzione dei militari che sono intervenuti per identificare i due soggetti albanesi. Nel corso delle operazioni di perquisizione, estese anche al veicolo, sono stati rinvenuti circa 18 grammi di cocaina già suddivisi in involucri di cellophane, nonché 1800€ in banconote di vario taglio detenute da Mamoci, che si ritengono proventi dell’attività di spaccio.
Dell’arresto ne veniva data notizia al Magistrato di Turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza Vittorio Pilla, il quale ha disposto che l’arrestato fosse trattenuto nelle celle di sicurezza della Tenenza di Dueville in attesa del Processo per direttissima che si è svolto nella mattinata odierna in videoconferenza dalla Compagnia Carabinieri di Thiene (in relazione al nuovo protocollo per l’emergenza COVID-19) alla presenza del difensore di fiducia Avv. Alberto Negri del Foro di Vicenza.
Al termine del processo online l’albanese è stato condannato ad un anno di reclusione, 1.200 euro di multa e contestualmente veniva ordinata la distruzione dello stupefacente e la confisca del denaro.