E’ mancato sabato 4 aprile a Fara Vicentino Giorgio Scalabrin, persona di grande levatura morale ed intellettuale e volto noto nel mondo del tennis locale. “Un uomo gentile e generoso – ha commentato con commozione il sindaco Mariateresa Sperotto – Tutti i giocatori di tennis di Fara sanno chi era Giorgio perché è stato colui che ha fatto amare e soprattutto imparare a giocare a decine di noi”. Scalabrin si è spento alla soglia dei 90 anni, serenamente.
Negli anni ’70, quando il tennis era considerato uno sport per i più abbienti, Giorgio Scalabrin fece costruire un campo da tennis in terra rossa davanti a casa sua, per i suoi nipoti, per gli amici dei suoi nipoti e poi per tutti chi desiderasse avvicinarsi a questo sport. Non voleva soldi, ma si compiaceva nel vedere quante persone si ritrovavano e giocavano e si divertivano. Ogni anno il torneo maschile, femminile, in coppie e poi la cena di fine stagione, sempre offerta da lui. Rigorosamente prosciutto e melone, pasticcio e gelato o la focaccia.
“Questo era Giorgio per tantissimi faresi – ha continuato il primo cittadino – Ma era anche molto di più. Giorgio è stato il padre di tanti progetti per macchine agricole della Laverda di Breganze e parlava del suo lavoro con grande orgoglio. Aveva portato nei campi da tennis anche i suoi colleghi e poi i figli di loro almeno 3 generazioni si sono susseguite su quel campo. E Fara e Breganze erano sempre più vicine”.
Giorgio Scalabrin era anche un intellettuale e uomo di grande cultura, grande viaggiatore, sciatore, e quando l’età permetteva qualcosa di meno, eccolo a fare viaggi di gruppo, report fotografici e da ultimo la sua presenza a tutte le serate organizzate dalla biblioteca comunale, soprattutto quelle serata dedicate alla montagna che lui amava tanto.
“Stavamo preparando la storia del bacchificio di famiglia, è venuta bene ma non finita – ha concluso Mariateresa Sperotto – La finiremo comunque, per il bene che vogliamo a Giorgio e per dimostrare che lui sarà sempre con noi”.