La notizia arrivata dal Pakistan se da una parte ha fatto tirare un sospiro di sollievo perché gli alpinisti di casa nostra risultano al momento vivi, si stanno vivendo ore di apprensione perché la speranza è quella che tornino a casa al più presto sani e salvi.

L’Alto Vicentino in particolare prega per Tino Toldo, residente a Caltrano. Era con Tarcisio Bellò, capo spedizione della missione in Hindukush e volto familiare nel territorio dove frequentava con regolarità Pasubio e Carega per allenamento e passione.

La notizia della valanga che li ha travolti la mattina presto ha scosso tutta l’Italia e ha fatto provare un sussulto a chi stava seguendo la loro missione in Pakistan sostenendoli virtualmente e seguendo quotidianamente il diario che Isabella, moglie di Bellò, compilava su Facebook con regolarità.

Dal momento della diffusione della notizia dall’Alto Vicentino si sono seguiti i tg, che anche a livello nazionale stanno aggiornandola situazione non facile che ha fatto registrare una vittima. Si tratta di un pakistano che partecipava alla spedizione.

I lanci di agenzia in questo momento sono confortanti. Al momento, per i nostri connazionali, il quadro descritto e riportato dalla

stampa è confortante: domattina è previsto l’intervento di un elicottero dell’esercito pakistano per recuperare gli alpinisti nella valle dello Shimshal, teatro della tragedia.

Ricordiamo ai lettori che, secondo una prima ricostruzione dei fatti, riferita dai soccorritori, una valanga si sarebbe staccata dalla montagna in cui si trovavano gli alpinisti, di cui 4 veneti.

A capo della spedizione Tarcisio Bellò, che avrebbe riportato alcune fratture.

Lui stesso, nei giorni scorsi, dal proprio profilo Facebook raccontava a chi lo seguiva sulla rete che stavano vivendo dei giorni di apprensione dovuta al maltempo che li aveva anche costretti a rimanere fermi al campo base più di quello che avrebbero pensato.

A.B.

aggiornamenti in corso

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