“Non voglio fare la fine di Anna”. Dopo il delitto della 42enne commessa del Carrefour, trova il coraggio di denunciare l’ex compagno, prima che sia troppo tardi.  “Ho paura”. Paola di Stefano, 38 anni, è la vicina che accolse  in casa le figlie di Anna, subito dopo l’atroce assassinio.  “Tutto è nato da lì. Era geloso e mi impose di scegliere tra lui e loro”.

Da quel 20 novembre dello scorso anno quando, a Marano Vicentino, Anna Filomena Barretta viene freddata alla nuca con un colpo di pistola, nell’appartamento di via Aldo Moro. A spararlo per la Procura il marito Angelo Lavarra, che si trova in carcere con l’accusa di omicidio.
Oltre quelle sbarre Anna non c’è più e comincia l’inferno per Paola. “Il mio ex compagno è andato in tilt- racconta- Si arrabbiava. Non accettava che io, tra le bimbe di Anna ed i miei due figli, non avessi più tempo per lui. Ha iniziato a screditarmi, andando in giro per Marano parlando male di me. Mi accusava addirittura di abbandonare i miei due figli”. L’avrebbe perseguitata con offese e pesanti parole denigratorie, minacciandola e facendola vivere nel terrore.

Una persecuzione messa nero su bianco in una denuncia, fatta da Paola lo scorso 5 dicembre. “Il giorno prima, avevo deciso di troncare la nostra relazione- continua Paola ripercorrendo quei momenti che, ancora oggi, le fanno temere per la sua vita – Ma lui non mollava. Mi seguiva e mi minacciava. E in casa con me vivevano ancora le due figlie di Anna. Temevo anche per loro. Ho dovuto chiedere ai servizi sociali che trovassero per loro una nuova sistemazione. Dopo la morte della loro mamma era inaccettabile che dovessero sopportare anche questo, tra le minaccie del mio ex che non smettevano”.

Per l’uomo in Procura si apre un fascicolo. “Per stalking. Viene ordinato il divieto di avvicinamento. Doveva stare a 500 metri da me. Non avvicinarsi alla mia casa ed al mio posto di lavoro – racconta ancora Paola di Stefano- Ma lui mi seguiva lo stesso. Mi si avvicinava e mi diceva che mi avrebbe anche sfregiato con l’acido”.
Un’indifferenza alla misura cautelare, scandita anche da un’escalation delle minacce e per l’ex compagno di Paola scattano i domiciliari.

 

“Dal 3 maggio scorso, grazie al Comandante della polizia locale Giovanni Scarpellini. Ora lui è super controllato, ma la paura non cessa – conclude Paola Di Stefano, rivolgendo un appello- Voglio spronare le donne a denunciare. Ce ne sono tante come me, le vedo allo sportello donna che frequento. Non lasciamo che un uomo spenga il nostro sorriso. Come quello di Anna, che era unico e stupendo. Le leggi ci sono, vanno fatte rispettare, ma noi dobbiamo denunciare. Non dobbiamo vivere nella paura”.

Paola Viero

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