Ancora truffe che navigano in rete. Con vittime, spesso giovani e anche minorenni, che finiscono nell’imbroglio, rimpolpando Postepay di finti venditori. Che siano scarpe, o l’accessorio per il proprio cellullare, la caccia al prezzo conveniente fa spiegare le vele alle vendite fasulle sul web. Decine le segnalazioni fatte nell’ultimo periodo al Comando di Polizia Locale NordEst Vicentino, ma solo tre le denunce presentate. Ragazzi tra i 15 ed i 20 anni nell’hinterland thienese, che vanno negli uffici di via Rasa a Thiene, raccontando delle trappole online in cui sono finiti.

Storie che hanno tutte, o quasi, un comune denominatore. Annunci messi su portali, o siti specializzati, che non possono garantire l’affidabilità dell’inserzionista. E, al di là del monitor, imbroglioni patentati, che raggirano in ogni modo le proprie vittime, rubando anche l’identità.
Venditori di fumo, con l’unico intento di abbindolare l’ennesima vittima. Criminali che sanno cosa la ‘clientela’ vuole. Piazzando per lo più prodotti tecnologici a prezzi vantaggiosi. L’affare del momento che, però, costa a questi ragazzi lo svuotarsi completamente le tasche, andando nella ricevitoria più vicina a casa per caricare la Postepay del finto venditore.

“Fai così: mi paghi prima. Mi fai il bonifico e poi ti mando il cellulare”. Fiduciosi, questi ragazzi, lo fanno. Attendendo poi invano il corriere che bussi alla porta di casa. Quel pacco mai arriverà nelle loro mani e mai più il venditore risponderà alle loro telefonate. Tutto si baserebbe su un malsano rapporto di fiducia che l’imbroglione riesce ad instaurare con la propria vittima. Fatto di copiosi messaggi ed anche della sua foto della carta d’identità. “Guarda te la mando, così mi vedi in faccia, perché io sono una persona seria. Ma mandami anche tu la tua, anche io voglio sapere con chi sto facendo affari”.  Ma la foto, del venditore, è ‘fasulla’. Non di certo la sua, ma molto più probabilmente di una sua precedente vittima online.
Un giochetto che, seppure venga più e più volte denunciato, continua e miete vittime. Non solo ragazzi, come accaduto di recente nel thienese, ma anche uomini e donne che cascano nella rete della truffa online.
Volatilizzati i soldi e senza la merce ordinata, subentra spesso la vergogna. O la paura di raccontare in casa, a mamma e papà, cosa è successo. Una condizione che non permette di definire, in cifre, quanto radicata sia la truffa online.

Negli ultimi mesi, pur con la decina di casi avvenuti nel thienese, solo tre denunce-querele presentate in via Rasa, alla Polizia Locale Nordest Vicentino.  Infatti, spesso, la vittima non intende perdere tempo in procedure legali, poichè in ogni caso si tratta di somme limitate, normalmente tre i 50 ed i 300 euro.
Nei tre casi gli autori del reato sono stati identificati tramite le banche dati dei gestori telefonici e di Poste Italiane,  che hanno sempre fornito la massima disponibilità. In tutti e tre i casi gli autori del reato sono stati individuati in zone d’Italia molto distanti dalla Provincia di Vicenza.

P.V.

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