Si terranno domani nella Chiesa del Grumello di Piovene Rocchette alle 10, i funerali di Valentina Ranù, la 24enne che venerdì mattina non si è alzata dal suo letto . Sembrava dormisse quando la mamma si è accorta che il suo cuore non batteva più. Ha chiamato subito il marito Giovanni, appuntato della compagnia dei Carabinieri di Thiene, che ha chiesto aiuto. Valentina non c’era più: era morta nel sonno nonostante non soffrisse di alcuna patologia. Era una sportiva, una ragazza piena di vita, vivace, altruista e allegra. Sognava di servire lo Stato proprio come il padre: voleva fare il carabiniere.

Nell’Alto Vicentino c’è una comunità incredula, che sta soffrendo per quella vita strappata a soli 24 anni. La famiglia Ranù, conosciuta sia a Piovene che a Thiene, dove attualmente l’appuntato prestava servizio, sta ricevendo il cordoglio dell’Arma dei Carabinieri che anche ai vertici sta cercando di dare conforto a due genitori distrutti da un dolore lacerante. Il peggiore che una mamma e un padre possano provare.

‘Io e Valentina abbiamo giocato a basket, abbiamo passato belle ore insieme con la sua famiglia ai campi sportivi di Posina,  dove prestavo servizio in Pro Loco , momenti veramente piacevoli.  – la ricorda con affetto Enrico Miloro, amico e figlio di un collega del padre della ragazza – Valentina è stata sempre molto gentile, una ragazza solare, dolce carina e a modo. Di lei mi è sempre piaciuto il suo sorriso, il suo essere sempre se stessa, era di una simpatia infinita. Sono cresciuto con la sua famiglia, Giovanni il padre ha sempre avuto una buona parola e consigli per me, mi ha sempre trattato come un figlio. A Valentina piaceva molto fare sport e in particolare correre, gli piaceva divertirsi ma non ha mai avuto vizi e sgarri su alcool e fumo, questa notizia è stata per me veramente dolorosa che ancora stento a credere e farmene una ragione, non oso immaginare i parenti. L’ultimo ricordo di lei è di qualche giorno fa, quando sono andato ai magazzini “Nico” per fare alcuni acquisti, e ci siamo visti, e dato che era un momento di tranquillità ci siamo bevuti il caffè e fatto due chiacchiere lasciandoci poi con un sorriso e un “speriamo a presto”‘.

di Redazione AltovicentinOnline

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