Pietro Comparin non si trova. A distanza di quasi due settimane da quel pomeriggio di venerdì 14 maggio, che sembra avere inghiottito nel nulla il  79enne piovenese, la macchina delle ricerche si ferma. L’ordine arriva dal Prefetto di Vicenza ma i familiari continuano a cercarlo: “ringraziamo i volontari che ogni giorno sono usciti a cercarlo”.

Piovene Rocchette vive ancora il dramma del pensionato uscito di casa per una passeggiata e mai più tornato. Solo pochi fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza  che lo immortalano poco prima dell’una di venerdì 14 maggio mentre s’incammina verso la strada del trenino.
Tra le varie segnalazioni una risulterebbe attendibile: quella di un automobilista che lo incrocia all’altezza del ponte di Sant’Agata. Poi il buio più totale sul destino di Pietro Comparin.

I familiari continuano a cercarlo
“Siamo convinti che gli sia accaduto qualcosa -commenta la nipote Marta Crestanello-Non era uno sprovveduto perché quando usciva per le sue passeggiate non si fidava ad avventurarsi su grandi percorsi. Noi familiari ci teniamo a ringraziare i volontari che si sono presi giorni di permessi dal lavoro per cercarlo, proprio in questo periodo dove prendere aspettative dal lavoro non è facile: un grande onore-continua- Ma noi continuiamo a cercarlo e lanciamo un appello: se qualcuno  lo ha visto, o gli ha dato un passaggio in auto si faccia sentire”.

“Un grazie ai volontari”
Quasi due settimane di ricerche intense da parte dei soccorritori e dei volontari. Rese anche difficili dalla vegetazione. Uomini e donne che hanno battuto centimetro per centimetro il territorio, concentrandosi su quei luoghi che Pietro Comparin era solito raggiungere a piedi. “Ultimamente aveva ripreso il percorso  lungo il trenino, verso località Meda e San Giorgio-spiegano Sonia Perotto e Giovanni Pattanaro, assessori comunali che sin da subito si sono messi a disposizione per aiutare i volontari nelle ricerche-

A loro,  del soccorso alpino Schio, soccorso alpino Arsiero, squadra Pasubio Alto vVcentino Schio, protezione civile Valle dell’Agno, squadre comunali pprotezione civile di Cogollo, Arsiero, Tonezza, ANA Vicenza e  Federazione ANC, vogliamo rivolgere il nostro ringraziamento per l’impegno immane che hanno dimostrato, oltre al referente di protezione civile dell’Unione Montana Manuel Grotto: anche lui presente nel presidio del campo base e sempre in contatto con noi. Non potremo mai dimenticare il loro rientro dalle perlustrazioni, col viso segnato dall’amarezza per non avere trovato Pietro, o una sua traccia-continuano- Non hanno esitato a mettersi subito a disposizione, raccogliendo l’appello dei familiari di Pietro, dando ogni minuto del loro tempo: seguendo le indicazioni dei vigili del fuoco, del soccorso alpino e dei carabinieri, e dotati di Gps, hanno mappato quanto più possibile il campo di ricerca”.

L’ultima uscita dei soccorsi risale a domenica scorsa, 23 maggio. Con loro anche i cani molecolari, dopo le prime uscite dei cani da ricerca “ma nessun riscontro” continuano Perotto e Pattanaro. “Il Prefetto di Vicenza ha ordinato lo stop delle ricerche-dichiara l’assessore Perotto- Ma sappiamo che a Piovene Rocchette non si smetterà finché non si troverà Pietro”.

Intanto, di fronte alla casa del pensionato scomparso, quel piccolo presidio nato spontaneamente resta. “Lì i vicini di casa di Pietro davano ristoro, con tazze di bevande calde, ai soccoritori e ai volontari che tornavano dalle battute di ricerca. Una comunità solidale che in qualsiasi modo, ogni giorno, ha cercato di dare conforto ai familiari di Pietro Comparin e a chi cercava in tutti i modi di trovarlo”.

di Redazione AltovicentinOnline.it

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