Certe immagini restano nella memoria collettiva come impronte indelebili. Una di queste è il rigore calciato alto da Roberto Baggio nella finale dei Mondiali USA, il 17 luglio 1994. Un gesto, un attimo, che ha segnato una generazione e che ancora oggi, a distanza di oltre trent’anni, continua a far parlare.
A ricordarlo nel giorno dell’anniversario – con delicatezza, affetto e una punta di nostalgia – è Valentina Baggio, figlia del Divin Codino, che ha condiviso su Instagram un messaggio toccante, capace di trasformare una ferita sportiva in una lezione di vita. In una storia rilancia un pensiero già espresso nel 2020, eppure ancora vibrante per sincerità e profondità. «Al Rose Bowl di Pasadena il Brasile diventava tetra campione del mondo e mio papà sbagliava il rigore più marcante della sua carriera. Una delle domande più ricorrenti quando le persone mi chiedono di papà riguarda il suo sentimento in un momento di sconfitta come quello.»
Con parole che sanno di verità e tenerezza, Valentina racconta un pezzo della loro storia familiare, incastonato nel cuore di milioni di tifosi. E prosegue: «Nel mio amato Brasile dicono che sia stato Ayrton Senna a spingere il pallone verso l’alto. Io credo che, nonostante i nostri continui sforzi, la vita ci metta sempre alla prova, per testarci, per insegnarci, per farci crescere. Credo fermamente che quel giorno il mio papà abbia dato il suo meglio, come ogni altro giorno. E che le sue lacrime e la sua testa bassa uscendo dal campo ci abbiano fatto sentire che nella vita, a tutti, è capitato di sentirsi come Roby Baggio. L’importante è non mollare MAI. Ti amo papà, per me sarai sempre il migliore di tutti!» Quello di Valentina non è solo un ricordo, è una restituzione d’amore, un abbraccio che arriva dopo trent’anni a rimettere in equilibrio ciò che la cronaca sportiva ha per troppo tempo cristallizzato in un errore. Il suo messaggio diventa il ritratto di un momento condiviso: la ferita di un padre che diventa memoria di famiglia, e nello stesso tempo emblema nazionale. In queste parole non c’è spazio per il rimpianto o la condanna. C’è accettazione, profondità e la consapevolezza che persino le sconfitte, se attraversate con grazia, possono generare grandezza. Perché è anche grazie a quel rigore che Roberto Baggio è diventato più vicino alla gente. Più umano. Più eterno. Il rigore sbagliato al Rose Bowl non fu soltanto la fine di un sogno mondiale: fu l’inizio di un nuovo racconto. Quello di un campione silenzioso, che ha saputo incarnare come pochi lo stile, la resilienza e la dignità. Roberto Baggio ha unito un Paese anche nel dolore, diventando il simbolo di una bellezza fragile, ma irriducibile. Valentina, che condivide da sempre quel racconto tra pubblico e privato, oggi lo riaffida ai social con lo sguardo di chi ha imparato a leggere la storia del padre oltre la superficie. L’ha ascoltata nei racconti, rivissuta nelle immagini, nelle telecronache, nel tam tam che si è diffuso per anni in ogni angolo del Paese. E ora, con un gesto semplice ma potente, la riconsegna a tutti noi. Con parole che sanno di amore e consapevolezza. Perché anche gli sbagli di chi viene percepito come un supereroe, se attraversati con amore, possono diventare monumenti alla parte più vera e profonda dell’essere umani
