Una famiglia distrutta dal dolore quella del 18enne Mirko Munaretto. Oltre al dolore per mamma Eva e il papà Daniele, anche lo strazio di riconoscerne la salma andando sul posto dell’incidente, a Fara Vicentino, in via Astico, lì dove il proprio figlio oggi pomeriggio ha trovato la morte tra le lamiere accartocciate dell’auto che stava guidando.

Mirko stava andando a lavorare, in un’officina meccanica a Sarcedo. Ma lì non ci è mai arrivato. La sua corsa è finita prima, schiantandosi  contro un autoarticolato in sosta. Finendo con l’auto incastrata, e distrutta, nella parte posteriore del pesante mezzo.
Un inferno di metallo che ha spento la sete di vita di un 18enne, con la passione per le due ruote e per il pallone. Un ragazzo che aveva dalla sua la voglia di fare. Trovandosi un lavoro, senza la paura di sporcarsi le mani.
La notizia della sua morte ha lasciato sgomenta non solo la comunità di Salcedo, dove viveva con la sua famiglia e dove lascia anche la sorellina Erika di 8 anni. Conosciuto anche nei paesi vicini,tra Breganze e Fara Vicentino, il suo nome è presto rimbalzato tra chat e social.
Con giovani come lui, che lo conoscevano, a condividere la terribile notizia. Increduli ma che subito hanno capito che si trattava di Mirko, ancor prima che i giornali ne rivelassero l’identità. Un riserbo doveroso di stampa, misto anche a pudore, tenuto affinché i genitori di Mirko venissero informati di quanto era accaduto al loro giovane figlio.

Una strada ‘maledetta’
Mirko ha perso la vita in via Astico. Un lungo serpentone che collega Fara Vicentino a Breganze. Proprio su quello ‘stradone’ il giovane, un paio di anni fa, era stato coinvolto in un incidente con la sua moto. Una strada che molti definiscono pericolosa, dove il limite dei 50 km orari non verrebbe rispettato

Dinamica
Cosa sia successo oggi pomeriggio, lo stabiliranno i rilievi della Polizia Stradale di Bassano del Grappa e Schio, incaricati dalla Procura berica di ricostruire attimo per attimo, e centimetro per centimetro, come la Fiat Punto di Mirko si sia frantumata quasi completamente sotto al telaio dell’autoarticolato.
Una tragedia che ha paralizzato il traffico di via Astico, chiusa dalla Polizia Locale Nevi per dare modo ai soccorritori di lavorare
Inutile per lui la corsa di un’ambulanza del Suem 118. Ai vigili del fuoco, una volta ottenuto il nulla osta del magistrato, il doloroso compito di estrarre il suo cadavere dal groviglio di lamiere contorte. Lavorando per quasi due ore e mezza, sollevando la parte posteriore dell’autoarticolato e sfilando quello che restava della Fiat Punto grigia. Consegnando con delicatezza la salma del giovane Mirko al carro funebre.
Alcuni testimoni riferiscono di un sorpasso azzardato, con una manovra dell’ultimo momento, che però avrebbe proiettato l’auto del giovane sotto al grosso mezzo che si trovava in sosta, in attesa che una fabbrica della zona aprisse per lo scarico delle merci.

Paola Viero

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