E’ stata uccisa in modo barbaro, gettata nell’acqua con una pietra al collo per essere sicuri che affogasse e prima le era stato fracassato il muso.
Forse aveva partorito da poco la femmina di amstaff o di pitbull, il cui corpo straziato era riverso in una cava, metà coperto dall’acqua che le ha fatto da tomba.
Un esemplare di circa un anno e mezzo, ritrovata da alcuni operai della zona della cava di via Astico, che hanno avvertito le volontarie di Enpa e fatto intervenire la Ulss vicentina e i Carabinieri di Sandrigo.
Chi l’ha gettata per ucciderla, lo ha fatto quando quasi certamente l’acqua era più alta. Poi però l’acqua è scesa, facendo emergere la carcassa straziata. Una corda al collo alla quale era legata una pietra, il muso fracassato, le mammelle gonfie. “Non riusciamo a comprendere questa crudeltà – hanno spiegato le volontarie di Anpa sconvolte dalla vista della povera cagnolina morta in quel modo – Qual è il significato di questo gesto atroce, per disfarsi di una presenza ingombrante? Tante sarebbero state le soluzioni al problema. Ma l’assurda e sofferente morte non lascia spazio a nessuna giustificazione se non la condanna di un essere immondo e tarato, la cui esistenza è una vera minaccia anche per l’umanità. Nel caso l’animale non avesse il microchip, chiederemo ai Carabinieri di non archiviare comunque l’indagine. Nel caso fosse possibile, Anpa si costituirà parte civile. Chiediamo a tutta la popolazione di segnalarci chiunque fosse stato visto in possesso di un cane simile del quale non ci sono più tracce. Sarà mantenuto l’anonimato – hanno concluso da Anpa – ma si potrà provvedere a trovare l’essere immondo che ha compiuto questa malvagità e le autorità potranno fare giustizia”.